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Portugal Telecom – Oi Brasil: Intesa Sanpaolo risponde
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Articolo di Anna D'Antuono
19 aprile 2018 17:49
 
 Nel pomeriggio del 15 aprile avevamo evidenziato come da Banca Intesa Sanpaolo non fosse pervenuta alcuna risposta al nostro invito a cercare una soluzione per i clienti incappati nella vicenda dei bond Oi Brasil e Portugal Telecom.

La mattina successiva -potenza dei media- è giunta la risposta di Intesa Sanpaolo.

Per quanto riguarda l’assenza di informazioni nei confronti di clienti che avrebbero per nostro tramite “sottoscritto e/o acquistato titoli obbligazionari di OI Brasil e Portugal Telecom”, le confermiamo che la Banca non ha collocato i titoli in oggetto della presente. Le operazioni risultano infatti effettuate – per la maggior parte dei casi - in autonomia dai clienti tramite il canale internet banking.
Il Piano di Riorganizzazione Giudiziale relativo ai titoli Portugal Telecom/Oi Brasil, nell'ambito della procedura di "Recuperacao Judicial" presso la Settima Corte del distretto di Rio de Janeiro, si configura quale operazione estera, non inquadrabile come operazione societaria, e non gestita dalle nostre depositarie ma da depositarie terze. Per tale motivo, nel corso del tempo non sono mai pervenute alla Banca informazioni ufficiali da poter valutare e comunicare alla clientela con il processo attualmente in uso presso la Banca.
Intesa Sanpaolo, pur in assenza di informazioni ufficiali da parte della depositaria, non appena appresa comunque la notizia inerente la ratifica del piano, ha cercato di reperire informazioni al riguardo anche sul sito internet dell’emittente. Pur nel poco tempo a disposizione, abbiamo comunque per quanto possibile avvisato i clienti, e ciò sia con riferimento alla originaria scadenza del 26 febbraio 2018 per l’adesione al piano, sia della successiva proroga al giorno 8 marzo 2018.
In ogni caso evidenziamo qui di seguito gli obblighi che la Banca ha assunto nei confronti dei clienti, con riguardo agli strumenti finanziari in deposito, nell’ambito del contratto Prestazione Servizi di Investimento e Servizi Aggiuntivi (il Contratto):
“Articolo 72 Svolgimento del Servizio
... 7. La Banca fornisce al Cliente le seguenti informazioni relative agli strumenti finanziari in deposito:
1) emittenti italiani i cui strumenti finanziari siano nel sistema di Gestione Accentrata:
?aumenti di capitale e conversione di obbligazioni in azioni;
?offerte pubbliche di acquisto (OPA), offerte pubbliche di scambio (OPS), offerte pubbliche di acquisto e scambio (OPAS);
2) emittenti diversi da quelli precedentemente indicati i cui strumenti finanziari siano presso depositari centrali esteri cui aderisce la Banca, anche per il tramite di aderenti diretti, o presso sub-depositari abilitati esteri ai quali la Banca è legata da rapporto contrattuale:
?unicamente le informazioni relative alle operazioni indicate al punto precedente che la Banca riceve dal depositario centrale estero o dal sub-depositario indicati in precedenza.”
L’operazione riguardante il citato Piano di Riorganizzazione Giudiziale ci sembra esclusa dall’ambito di applicazione del citato art. 72 del Contratto.


Nessuna risposta sulle avvertenze riguardo il rischio, sia al momento della negoziazione, sia mentre questo si faceva sempre più elevato. Quanto poi alla procedura di Recuperacao Judicial, non è affatto detto che ciò che il contratto prevede sia in linea con le disposizioni normative. Anzi, a nostro modo di vedere non lo è affatto.
Aduc procederà, nei confronti di Intesa Sanpaolo come di tutte le altre, coi ricorsi all'Arbitro per le Controversie Finanziarie presso la Consob e poi, se necessario, con le cause.
 
 
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