Come tanti altri istituti che nell'ambito dei prodotti offerti prevedevano conti correnti senza spese, la lunga epoca dei tassi monetari sottozero vede anche
Banca Widiba introdurre un canone, precisamente 7,50 euro trimestrali, a titolo di
“spese fisse di liquidazione trimestrali".
I clienti stanno ricevendo la proposta unilaterale motivata di modifica del contratto con la specifica di poter esercitare la facoltà di recesso prevista dall'articolo 118 del Testo Unico Bancario. Fin qui tutto in regola, e rammentiamo che se non si intrattengono altri rapporti con Widiba
interviene la risoluzione del contratto della casella di posta elettronica certificata widipec, di cui occorre quindi estrarre l’archivio integrale. A tal proposito, per non dover procedere manualmente uno ad uno,
la soluzione è quella di configurare un client di posta elettronica e scaricarli tramite protocollo IMAP.
La cose non appaiono invece corrette riguardo i conti vincolati. I clienti che domandano informazioni al call center si sentono rispondere che, in caso di recesso, il loro rapporto non beneficerà del tasso previsto a causa dell'estinzione anticipata del vincolo.
Ciò è errato.
Lo stesso
articolo 118 del T.U.B. dispone che
"La modifica si intende approvata ove il cliente non receda, senza spese, dal contratto entro la data prevista per la sua applicazione. In tal caso, in sede di liquidazione del rapporto, il cliente ha diritto all’applicazione delle condizioni precedentemente praticate".
E' pertanto logico che il rapporto vincolato debba essere regolato alle precedenti condizioni.
Non ha senso, in questo caso, parlare di estinzione anticipata perché questa non è una libera scelta del cliente bensì una conseguenza della facoltà di recesso prevista dalla legge.
C'è un ulteriore aspetto da tenere in considerazione. Banca Widiba aveva effettuato una promozione con cui prevedeva un tasso annuo dell'1% per i vincoli a sei mesi per nuovi depositi entro lo scorso 5 maggio. Ebbene, la proposta di modifica unilaterale è datata 15 maggio!
Chi mai avrebbe accettato di accendere un deposito vincolato sapendo che pochi giorni dopo avrebbe dovuto uscirne, e pure con una penalizzazione in termini di tasso di interessi?
A nostro modo di vedere, le lamentele dei clienti porteranno Banca Widiba a chiarire che i vincoli non saranno penalizzati, evitando un inutile contenzioso e peggio ancora un danno d'immagine non da poco. In caso contrario, i clienti potranno reclamare prima e poi rivolgersi all'Arbitro Bancario. Inoltre, potrà segnalare il tutto alla Banca d'Italia con un esposto. Ma siamo ragionevolmente sicuri che non ce ne sarà bisogno.
Un'annotazione a margine: analogo caso avvenne con CheBanca! nel luglio 2012. Sono trascorsi oramai nove anni, ma ancora ci si imbriglia in situazioni che si potrebbero perfettamente evitare semplicemente redigendo in maniera più dettagliata le comunicazioni.
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