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Il caso Cirio e la tutela dei risparmiatori
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Editoriale di Alessandro Pedone
19 novembre 2002 0:00
 
Il primo numero della newsletter di Investire Informati esce in concomitanza con la dichiarazione del cross-default delle obbligazioni Cirio. Cross-default significa che la società di Cragnotti, puo' essere chiamata a pagare tutti i debiti che ha in circolazione a prescindere dalla scadenza: questo comporterebbe, naturalmente, il fallimento perche' nessuna societa' puo' pagare contemporaneamente tutti i debiti che ha.

Il caso Cirio, se ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato l'utilita' di un servizio come quello che propone Investire Informati. L'informazione, negli investimenti e' la sola, vera ed efficace tutela che un risparmiatore possa avere. Ci sono moltissime leggi a tutela dei risparmiatori ma niente puo' tutelare contro l'ignoranza.
Per questo e' nato "Investire Informati", per aiutare gli utenti di prodotti e servizi finanziari ad essere consapevoli dei rischi (e dei costi) connessi con i loro investimenti.

In questi primi giorni di lancio del sito abbiamo verificato che c'e' un grande bisogno di informazione finanziaria, oggettiva, disinteressata e personalizzata. Fra le lettere e domande che ci sono pervenute abbiamo scelto di pubblicare in questo spazio proprio una arrivata poche ore fa che ci ha colpito per la limpidezza con la quale descrive la situazione nella quale si trovano moltissimi risparmiatori.

La risposta si trova nell'archivio delle domande & risposte.

Salve,
sono un obbligazionista della Cirio Finance e lo sono da meno di un anno. In tutto questo tempo e fino alla scorsa settimana non ero consapevole dell'esatto carattere del mio investimento e del suo grado di rischio. Gli elementi che ho oggi mi inducono a pensare di essere stata non solo male consigliata ma sotto certi aspetti raggirata.

Dopo aver subito tutta la discesa dei mercati dal marzo al settembre 2001, ho deciso di consolidare la perdita e posizionarmi su un Fondo Monetario della banca che gestisce i miei risparmi. Per una parte dei miei risparmi avrei voluto un rendimento garantito, anche se basso, e dunque chiesi di acquistare dei BoT. Il mio promotore mi consiglio' allora di investire in obbligazioni della Del Monte Finance con scadenza 24.05.06 che acquistai a 101,36. Mi erano state proposte come a bassissimo grado di rischio senza far menzione dell'assenza di "rating" o dello stato di grave indebitamento del gruppo.

Dopo meno di sei mesi, nel maggio 2002, lo stesso promotore mi propose un'altra obbligazione, questa volta della Cirio Holding, scadenza 16.02.04. Il mio prestito al sig. Cragnotti, che all'epoca non conoscevo nemmeno di nome, ammontava ora a piu' del 30% del mio capitale. Capitale che avrei voluto mettere al riparo dalle oscillazioni della borsa e dei mercati. Ovviamente non mi fu fatto chiaro che stavo investendo nello stesso gruppo al quale avevo gia affidato una parte dei miei soldi, circostanza che mi avrebbe immediatamente distolto all'assumere un tale notevole rischio.

In entrambi le occasioni non mi fu consegnato alcun materiale informativo. Negli ultimi giorni ho appreso direttamente dai giornali che il gruppo Cirio, al quale ho prestato una notevole somma di denaro pari ad una gran parte dei miei risparmi, e' formato da una impressionante struttura di societa', tenute insieme da una ragnatela di crediti infragruppo che gia da tempo ha preoccupato gli osservatori, non ultimi gli ispettori della Consob.
Il proprietario del gruppo mi e' noto solo ora come un personaggio dalla storia poco trasparente, che peraltro e' stato piu' volte oggetto di interesse da parte di giornali non solo finanziari ed in particolare di recente e' sotto i riflettori in quanto discusso proprietario della Lazio.

Mi chiedo dunque come potesse il mio consulente e la societa' per la quale lavora ignorare tutti i suddetti fattori di rischio quando mi ha proposto l'acquisto circa un anno fa.

Mi chiedo inoltre se sia lecito omettere di menzionare, e anzi di sottolineare, il carattere rischioso dell'investimento e mi chiedo anche se non fosse obbligato, il titolare della societa' che gestisce i miei risparmi, a monitorare l'andamento del mio investimento.

Queste domande ho posto alla mia Banca che mi ha risposto di non ritenersi in alcun modo responsabile delle mie scelte di investimento e della mia attuale situazione di difficolta'.
Vorrei sapere se mi convenga intraprendere un'azione legale contro la banca e se la vostra associazione ha intenzione di raccogliere altre proteste come la mia per farsene portavoce.

Grazie
Adriana F.

 
 
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