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L'elefante ed il topolino...
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Editoriale 
6 aprile 2004 0:00
 
"Alessandro, mi hanno telefonato adesso tre ex-clienti che mi dicono che li hanno chiamati dalla Banca per chiedergli di venire a firmare la transazione sul MyWay, ma questi clienti mi hanno detto che altri loro amici hanno avuto la stessa telefonata! Stanno pagando, finalmente stanno pagando! Ma la sai la cosa buffa? Mi hanno chiamato anche a me ed io gli ho detto, ma lo sapete a chi state telefonando, sì?!?..."
Ieri pomeriggio ho ricevuto questa telefonata da un amico, ex-dipendente di Banca 121 che ha avuto l'enorme coraggio di dimettersi dalla banca (e lasciare un posto in banca, specialmente al sud, non e' come cambiare banca da promotore finanziario) perche' non sopportava piu', a suo dire, il livello di immoralita' che la banca aveva raggiunto con la vendita dei MyWay.
La battaglia legale che l'Aduc ha ingaggiato ormai da oltre un anno, insieme a molti avvocati agguerriti,sta portando ormai da tempo i primi frutti delle transazioni stragiudiziali.
Ma noi non ci accontentiamo.
Non basta che la banca ridia qualche spicciolo ai clienti che fanno le denuncie (specialmente quelle penali). Il gruppo Monte dei Paschi di Siena deve, a nostro avviso, proporre una soluzione finanziaria seria (ribadiamo: seria) a tutti i clienti sottoscrittori dei cosiddetti piani finanziari che desiderino modificare il contratto. Tutti i clienti di questi piani devono essere informati dalla banca stessa, attraverso una lettera, delle soluzioni che la banca mette a disposizione di chiunque lo desideri.

Quando iniziammo questa battaglia per il diritto e la legalita' nell'intermediazione finanziaria, sapevamo che la controparte era (ed e') potentissima. Non sapevamo se avremmo ottenuto qualche risultato o meno. Sapevamo che era una battaglia da combattere indipendentemente dal risultato: fai quel che devi, accada quel puo'.
Molti (fra i media, fra le altre associazioni e la stessa banca) non avevano compreso la portata del problema. Molti non avevano compreso, ad esempio, le conseguenze giuridiche della vendita in conflitto di interessi dell'obbligazione con sovrapprezzo.
In una perizia tecnica di parte presentata dal Monte dei Paschi di Siena in uno dei primi procedimenti giudiziali, il perito ammette tranquillamente questo sovrapprezzo e lo giustifica dicendo che, in fondo, si può equiparare ad una commissione di gestione annua paragonabile a quella dei fondi obbligazionari!
Ma bravi! Il 30% di sovrapprezzo su un'obbligazione (che la banca incassa immediatamente e mette a bilancio nella voce "profitti da operazioni finanziarie") per il cliente e' come una commissione di gestione annua su un fondo obbligazionario tenuto per 30 anni, c'e' un piccolissimo problema: non e' stata venduto un fondo obbligazionario ma un'obbligazione in conflitto di interessi! Ma questi, per la banca sono cavilli pretestuosi.

Man mano che si e' capito che il problema, per il Monte dei Paschi di Siena, poteva essere veramente grande, sia la Banca che i vari "accoliti" hanno iniziato a lavorare per insabbiare il tutto. Sono veramente molto potenti e forse, non illudiamoci, ci riusciranno.
Oggi, ai punti, oggettivamente, stanno vincendo loro, ma qualche piccolo risultato lo stiamo vedendo. Per chi e' in prima linea, e' evidente che la Banca ha paura, specialmente delle iniziative penali.
"Quel Savasta li'" (il pm di Trani che ha incriminato Banca121), come lo ha recentemente appellato un altissimo dirigente di Banca 121 in una riunione con uno degli avvocati che collaborano con l'Aduc, sta facendo molta paura. La banca si sta affrettando a chiudere le vertenze con le persone che hanno sporto querela.
Qualche giudice ha iniziato a comprendere la questione (che, fra l'altro, e' in larga parte molto tecnica e non e' facile, ne' per i giudici, ne' per gli avvocati districarsi in un problema che e' assai complesso) ed abbiamo il sentore che probabilmente anche la Consob non potra' per molto tempo ancora restare nel piu' assoluto silenzio. La Consob, nei prossimi mesi, prendera' molto probabilmente posizione, non sappiamo ancora di che tipo. e sta anche a noi dare il nostro piccolo contributo affinche' questa posizione vada nella direzione del diritto e della legalita'.

Oggi l'Aduc ha presentato un'approfondita memoria integrativa all'esposto/denuncia del 28 maggio 2003 (clicca qui). La memoria verra' inviata per conoscenza alla CONSOB, con tutti i suoi allegati, ed e' pubblicamente messa a disposizione di chiunque sul nostro sito internet a questo indirizzo:
clicca qui
Chiunque lo desideri puo' portare questa documentazione ad un proprio avvocato penalista e verificare insieme a lui la possibilita' di fare un esposto/denuncia o addirittura una querela sulla base dei suoi fatti specifici. L'Aduc, ovviamente, e' a disposizione per collaborare con queste iniziative.
 
 
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