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Lettera aperta a Tremonti, Fazio e Cardia affinche' CICR, Banca d'Italia e CONSOB si pronuncino pubblicamente sulla liceita' dei "MyWay-4You"
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Editoriale 
9 settembre 2003 0:00
 
Spettabili
come e' noto, negli ultimi anni si sono verificati in Italia una serie di casi che la stampa ha giustamente definito di "risparmio tradito". Centinaia di migliaia di Italiani si sono visti bruciare i loro risparmi per il comportamento illegittimo di alcuni intermediari finanziari.

I casi dei quali si e' piu' spesso parlato sono quelli delle obbligazioni cadute in default (Cirio e Argentina), ma vi e' un caso che e' ancora piu' grave, perche' deliberatamente progettato: quello dei cosiddetti "piani finanziari" MyWay e 4You, che sono in realta' mutui di scopo.

Questi prodotti sono stati venduti a centinaia di migliaia di Italiani da banche del gruppo Monte dei Paschi di Siena sperperando miliardi di euro di risparmi in divenire.

La progettazione e la vendita di questi mutui di scopo, spacciandoli per piani previdenziali (si noti che a tutt'oggi il Monte dei Paschi di Siena nel sito ufficiale www.myway-4you.it continua a dichiarare che il prodotto ha la finalita' di accumulare un capitale nel lungo termine) viola, a nostro giudizio, una serie di norme sancite dal Testo Unico della Finanza (d.lgs 58/98 e successivi regolamenti attuativi).

Lo stesso governatore della Banca d'Italia, il 24 luglio durante un'audizione presso la commissione V congiunta Camera e Senato ha dichiarato che il comportamento della banca e' stato un "tipico comportamento elusivo" e che sebbene il fatto di aggirare le norme che disciplinano le autorizzazioni di prodotti finanziario non violi la legge, questo comportamento ha "violato l'etica".

Noi prendiamo atto di quanto dichiarato in Parlamento da Antonio Fazio, ma aggiungiamo che il prodotto ha violato disposizioni di legge precise in materia di conflitto di interessi e ingiustificato aggravio di costi a carico dei sottoscrittori. Per questo l'Aduc sta aiutando non pochi risparmiatori a chiedere il risarcimento dei danni subiti per via giudiziale. Siamo convinti, cosi' facendo, che molti risparmiatori potranno ottenere giustizia. Ma le persone coinvolte in questa vicenda, purtroppo, sono centinaia di migliaia e la maggioranza subira' senza reagire o per ignoranza o per impossibilita' (magari perche' hanno precedentemente contratto con la stessa banca altri prestiti per la casa o la propria azienda).

Per questo chiediamo che le autorita' preposte alla tutela del risparmio si pronuncino pubblicamente sulla liceita' di queste forme contrattuali prima che centinaia di giudici in tutta Italia si esprimano in proposito. Una pronuncia in questo senso convincerebbe il Monte dei Paschi di Siena a trovare una soluione per la generalita' dei contratti sottoscritti e non solo per qualche caso sporadico (come stanno facendo con il contributo di alcune associazioni di consumatori) attribuendo tutta la responsabilita' a qualche venditore senza scrupolo.

Il fatto di contrarre un mutuo investendo la somma ricavata in strumenti finanziari (dei quali la parte preponderante ad un tasso fisso inferiore al tasso di finanziamento) allo scopo di costituire un capitale a scadenza, e' cosa che appare gia' a prima vista, senza bisogno di nessuna ulteriore spiegazione, contraria ai principi di gestione sana e prudente ai quali gli intermediari finanziari sono obbligati ad attenersi (in forza dell'art. 21 del d.lgs 58/98).

Ministro Tremonti, cosa ne pensa in proposito, in qualita' di presidente del CICR? In questa operazione, a nostro giudizio, la banca ha commesso delle violazioni ancora piu' specifiche.

L'intera operazione e' indubbiamente in conflitto di interessi. Questa circostanza, come previsto dalla legge, e' scritta anche nel contratto. La legge prescrive agli intermediari finanziari di: "organizzarsi in modo tale da ridurre al minimo il rischio di conflitti di interesse e, in situazioni di conflitto, agire in modo da assicurare comunque ai clienti trasparenza ed equo trattamento". Anche in caso di esplicitazione scritta del conflitto di interessi, l'operazione non puo' essere eseguita nel caso che arrechi un ingiustificato danno economico all'investitore (la correttezza di questa interpretazione, fra l'altro, e' confermata dalla bozze di modifica al regolamento CONSOB 11522, recentemente proposta dalla commissione). Ebbene, il prezzo delle obbligazioni vendute attraverso questi mutui di scopo e' superiore, per un valore oscillante fra il 10% ed il 25%, del valore effettivo di mercato. Questa circostanza e' agevolmente dimostrabile attraverso i regolamenti di emissione dei prestiti obbligazionari: molti venivano emessi ad hoc per il prodotto, poche settimane prima del termine della sottoscrizione della specifica tranche, e con un prezzo di emissione largamente inferiore rispetto a quello fatto pagare dal cliente. Comunque e' facilmente dimostrabile attraverso i prezzi di obbligazioni zero coupon di pari durata e pari rating, presenti sul mercato al momento dell'acquisto delle obbligazioni attraverso questi mutui di scopo.

Presidente Cardia, cosa ne pensa la CONSOB al riguardo?

E' necessario ricordare che il gia' citato regolamento CONSOB 11522, art. 26, co. 1 punto f) specifica che "gli intermediari autorizzati, nell'interesse degli investitori e dell'integrita' del mercato mobiliare:. f) operano al fine di contenere i costi a carico degli investitori e di ottenere da ogni servizio d'investimento il miglior risultato possibile, anche in relazione al livello di rischio prescelto dall'investitore". Il gruppo Monte dei Paschi di Siena continua ad affermare che il servizio d'investimento aveva lo scopo di costituire un capitale a scadenza. Questo stesso risultato era facilmente ottenibile attraverso un semplicissimo piano di accumulo di capitale, riducendo infinitamente i costi e i rischi a carico dei clienti. In merito ai costi, in questo modo, i clienti non avrebbero pagato gli interessi sul finanziamento (oltre al sovrapprezzo della componente obbligazionaria ed altri costi connessi al prodotto). Quanto ai rischi, con un piano di accumulo i clienti avrebbero diminuito i rischi delle oscillazioni dei corsi azionari e non avrebbero contratto un debito che li vede obbligati a pagare per 15 o 30 anni (con i rischi, anche giuridici derivanti dall'insolvenza). La banca sostiene che grazie a questo prodotto il cliente puo' investire fin da subito un capitale che non era nelle sue disponibilita' e che questo, nel lungo termine, risulta un vantaggio. A parte la discutibilita' tecnica della seconda parte di quest'affermazione, la struttura del prodotto e' tale per cui la maggioranza del capitale iniziale e' investita in obbligazioni a tasso fisso che hanno un rendimento largamente inferiore al tasso di finanziamento. E' evidente che, a queste condizioni, il rendimento atteso della componente azionaria dovrebbe essere assolutamente utopistico affinche' l'operazione risulti vantaggiosa.

Ministro Tremonti, Presidente Cardia, Governatore Fazio, vi chiediamo solo di esprimervi pubblicamente sui questi punti: le disposizioni di legge sopra citate sono state violate o no? E' possibile a normativa vigente, vendere un mutuo di scopo proponendolo come un prodotto previdenziale con la finalita' di costituire un capitale a scadenza? E' possibile vendere un'obbligazione in conflitto di interessi al 10/25% in piu' del valore di mercato?

Molti processi verranno istruiti nei prossimi mesi. Se non saremo soli, probabilmente saranno migliaia. Un istituito prestigioso come il Monte dei Paschi di Siena sta subendo un'incalcolabile danno d'immagine derivante da questa vicenda, anche per l'ostinazione a non voler risolvere concretamente e per tutti il problema.

Riteniamo che un pronunciamento pubblico su questa vicenda sia nell'interesse di tutti: dei risparmiatori, del Monte dei Paschi di Siena e dell'intero settore dell'intermediazione finanziaria, il quale -auspichiamo - sarebbe portato ad un maggiore rispetto, non solo formale ma sostanziale, delle disposizioni di legge vigenti in materia di diritto dell'intermediazione finanziaria.

In attesa di un favorevole riscontro alle nostre richieste ci e' gradita l'occasione di porgere,

cordiali saluti

Vincenzo Donvito
(presidente Aduc - Associazione Diritti Utenti e Consumatori)
Alessandro Pedone
(responsabile del sito Internet www.investire.aduc.it)
Annamaria Fasulo
(coordinatrice studio legale Aduc)



Allegato il file PDF con la lettera originale spedita

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