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Tutela degli investitori: è in atto un cambio di rotta?
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Editoriale di Alessandro Pedone
22 giugno 2011 13:06
 
 Tira proprio una brutta aria per i clienti degli intermediari finanziari. La nomina di Giuseppe Vegas alla Consob era un segnale già abbastanza chiaro e purtroppo i primi effetti non tardano ad arrivare. E' l'intero quadro istituzionale che pone dei seri interrogativi su un deciso cambiamento di rotta in tema di tutela dei consumatori.
Sembra ormai chiaro che il Governo, la Consob e -temiamo- fra non molto anche la Banca d'Italia abbiano imboccato decisamente una strada filo-bancaria.
Giuseppe Vegas, è bene ricordarlo in un Paese che sembra soffrire di amnesie collettive (quando non di allomnesie), è stato nominato presidente della Consob, un'autorità che dovrebbe essere indipendente dal Governo, mentre era sottosegretario dello stesso Governo che l'ha nominato. E' stato nominato in sostituzione di un presidente, Lamberto Cardia, che ha ricevuto dallo stesso Governo una proroga in barba alle norme che regolano la stessa Consob; e quando proprio non era più possibile, neppure violando le norme, mantenerlo alla Consob, è stato spedito alla presidenza delle Ferrovie dello Stato. Giuseppe Vegas, da presidente nominato della Consob, non ha avuto pudore alcuno a votare la fiducia al Governo nel famoso voto di fiducia del 12 dicembre 2010.
Durante il periodo nel quale Cardia aveva ormai lasciato e Vegas non era ancora insediato materialmente, la Consob ha mostrato come potrebbe comportarsi un'autorità di vigilanza se non fosse etero diretta da interessi di parte. Purtroppo è durata poco...
Prima della nomina di Giuseppe Vegas alla Consob, almeno a parole (soprattutto quelle del ministro Giulio Tremonti) sembrava che il governo fosse, se non ostile, critico nei confronti delle grandi banche. Ormai da diversi mesi, invece, sembra che il Governo sia diventato vicino agli interessi delle banche e molto distante da quelli dei clienti.
Dovremmo ricordare tutti (se non fosse per le amnesie di cui sopra) del regalo concesso alle banche con l'ultimo milleproroghe in tema di anatocismo.
Nel più recente “decreto sviluppo” c'è stato invece il regalo relativo all'innalzamento della soglia dei tassi definibili come usurai.
Questi regali sono giunti direttamente dal Governo.
Tra non molto inizieranno i regali, più subdoli, fatti direttamente dalle autorità indipendenti (si fa per dire...).
La Consob sta iniziando a fare la sua parte. Ecco qualche esempio pratico. Nel “Regolamento Emittenti”, all'art. 65, (Regole generali di comportamento) al comma h) oggi si legge che le società di gestione del risparmio: “operano al fine di contenere i costi a carico” dei fondi che gestiscono. Alla nuova Consob di Vegas questa dizione sembra un po' troppo prescrittiva così hanno proposto di modificarla in “operano al fine di evitare che agli OICR e ai rispettivi investitori vengano addebitati costi ingiustificati”. "Costi ingiustificati" sostituisce "contenere i costi"?
Se una società di gestione del risparmio negozia i titoli dei propri fondi, magari attraverso una società del gruppo, con commissioni elevate, questi costi non sono ingiustificati, ma non sta operando al fine di contenere i costi.
Sul fronte della trasparenza, con l'occasione di adeguare i prospetti informativi agli schemi previsti dalla direttiva comunitaria UCITS IV è stata tolta una utilissima tabella che indicava le probabilità che l'investimento proposto abbia un rendimento negativo, un rendimento positivo ma inferiore a quello dei titoli stato oppure un rendimento superiore a quello dei titoli stato.
Questa tabella era “micidiale” per chi volesse realmente capire la convenienza dello strumento proposto. Il problema, per le banche, era che nel 99% dei casi si capiva immediatamente che non valeva la pena sottoscrivere il prodotto. La cosa era troppo chiara e quindi... la tabella si abolisce!
Cosa succederà con la successione di Mario Draghi alla Banca d'Italia?
Tira proprio una brutta aria...
 
 
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