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Tutela del risparmio: le autorita' garanti della propria sopravvivenza...
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Editoriale 
4 novembre 2003 0:00
 
Nella settimana passata il governatore della Banca d'Italia, in evidente difficolta', ha gettato la maschera.
Il caso Cirio, secondo il governatore, e' una cosa del tutto trascurabile.
Sulla vicenda Cirio, dice il governatore, "gli accertamenti ispettivi, effettuati dalla Consob e, su richiesta, dalla Banca d'Italia, sono in fase avanzata" e in caso di violazioni delle norme "alle verifiche faranno seguito le necessarie iniziative nelle sedi competenti". Tuttavia "dai primi riscontri relativi a un campione di operazioni condotte dagli intermediari ispezionati dalla Banca d'Italia emerge che gran parte delle contrattazioni e' stata eseguita nel rispetto delle disposizioni volte ad assicurare al cliente la necessaria trasparenza e a evitare che vengano proposte operazioni non adeguate all'investitore".
Si stanno gia' preparando le assoluzioni di massa. Il rispetto delle disposizioni vigenti (che nella stragrande maggioranza dei casi e' solo ed esclusivamente formale) diventa un alibi per giustificare le nefandezze che si sono verificate nel caso Cirio.

Per quanto riguarda il caso MyWay-4You, evidentemente, neppure una parola. Il caso e' ancora piu' spinoso per il governatore e per la Consob e fino a quando i giornali ed il sistema politico non costringono a prendere una qualche posizione e' molto meglio tacere.

La Banca d'Italia, secondo Fazio, ha garantito storicamente la difesa della stabilita' del sistema bancario italiano e la difesa del risparmio delle famiglie. "La difesa del risparmio e' sancita dall' articolo 47 della Costituzione. La Banca d'Italia e' responsabile della stabilita' del sistema bancario e della tutela del risparmio da esso direttamente intermediato. Dall'esperienza storica si rileva una costante e assoluta garanzia per tale forma di impiego, dalla legge bancaria del 1936 fino a oggi".
Traduzione: "tutto va bene, siamo bravi, e non ci sono problemi".
Autoassoluzione completa.

La realta', purtroppo per i risparmiatori, e' ben diversa. Il sistema bancario viola sistematicamente le norme a tutela dei risparmiatori. Il caso Cirio, ed ancora di piu' il caso MyWay-4You, ha dimostrato a chiunque abbia voglia di vedere come il sistema finanziario attua sistematicamente comportamenti studiati scientificamente per danneggiare il risparmio dei cittadini.
Davanti a questa situazione, Consob e Banca d'Italia, non solo chiudono un occhio. Non solo li chiudono tutti e due, ma certificano che va tutto bene. E' evidente che fanno questo per non dover dire di aver fatto male il loro lavoro. Il grado di scorrettezza del sistema finanziario e' tale che se dovessero certificarlo dovrebbero contestualmente ammettere di non aver svolto neppure minimamente la funzione che la legge assegnava loro. Meglio dire che tutto va bene, e che le autorita' di controllo hanno fatto quello che dovevano.

Ed i risparmiatori che dovrebbero fare? Purtroppo hanno solo un'unica arma che fino ad oggi si e' rivelata vincente (sebbene molto tardiva): quella della giustizia. Solo quando qualche giudice si e' mosso, le cose sono un po' cambiate. Il caso "MyWay-4You" e' emblematico: la banca sa benissimo di aver progettato e venduto, in violazione della legge, un prodotto finanziario che danneggia il risparmio dei propri clienti. Fino a quando si protesta a voce o con qualche raccomandata la posizione della banca e' inflessibile. Quando ci si presenta con qualche atto di citazione ben fatto, invece, diventano concilianti e spesso si risolve il problema.
Questi signori conoscono solo la legge del piu' forte. E' necessario che i tribunali gli facciano comprendere che fino a prova contraria siamo sempre, con tutti i limiti del caso, in uno stato di diritto.
Le leggi ci sono, e se non si applicano se ne devono pagare le conseguenze.
 
 
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