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L'indice S&P500 e gli ETF
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Lettera 
23 febbraio 2003 0:00
 
E' vero che l'indice S&P500 paga dividendi?
Se si verranno tassati due volte prima negli Usa e poi in Italia?

Risposta:
Lo S&P 500, di per se, non paga proprio niente perche' non e' altro che un indice della borsa americana. Un indice non e' un azione ma solo un valore calcolato da una societa' in base all'andamento di un paniere di azioni.

La sua domanda, pero', e' interessante perche' immagino che si riferisca a degli ETF che replicano l'andamento dell'indice S&P 500. Gli ETF sono dei fondi che vengono scambiati come azioni e che invece di fare una gestione attiva, inseriscono esattamente le azioni che sono nel paniere dell'indice di riferimento nella stessa proporzione in cui sono presenti nell'indice.

In questo modo il valore di questo ETF ricalca fedelmente (se il gestore ci riesce, perche' anche la gestione passiva ha i suoi bei problemi tecnici) quello dell'indice.

A questo punto nasce il problema dei dividendi, perche' questi fondi passivi riscuoto i dividendi i quali vengono ridistribuiti.
La tassazione di questi dividendi dipende dalla natura giuridica del fondo.
Se il fondo e' estero, allora questi dividendi devono addirittura essere portati in dichiarazione dei redditi. Se il fondo e' italiano, viene applicata la normale ritenuta del 12,5%.
In alcuni ETF, come quelli francesi, ad esempio, il fondo trattiene una quota di tassazione (che in teoria puo' essere rimborsata, ma la procedura e' complicata e lunga) e quindi i dividendi subiscono una doppia tassazione.
L'argomento e' effettivamente complesso.
In un certo senso, vi e' da dire che anche sugli utili distribuiti dalle aziende italiane vi e' una doppia tassazione (l'IRPEG prima ed il 12,5% poi), a meno che il possessore delle azioni non porti il dividendo in dichiarazione dei redditi (cosa che non avviene quasi mai).
Questo problema della tassazione dei dividendi, comunque, non e' una buona ragione per non utilizzare i fondi a gestione passiva. Il risparmio che si ottiene rispetto alla gestione attiva compensa abbondantemente queste problematiche che sono secondarie.
Vi sono poi delle SICAV che hanno dei comparti a gestione passiva che superano anche queste problematiche (sebbene, di solito, con una commissione di gestione piu' alta rispetto agli ETF).
 
 
 
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