Per quanto riguarda gli accordi segreti tra alcune associazioni di consumatori e banca, vedo che il consumatore continua ad essere preso per i fondelli, pertanto chiedo di usare qualsiasi arma a disposizione... la prima che mi viene in mente potrebbe essere di non accreditare piu' lo stipendio (se in media sono 1.000 euro al mese per 90.000 truffati, siamo a 90.000.000 di Euro al mese che vengono dirottati altrove) poi ritirare tutti i soldi depositati presso MPS e tenere in piedi il conto corrente solo per quanto riguarda il versamento my-way/4you che regolarmente effettueremo.
Con questo MPS dovra' valutare se e' meglio restituire i soldi rubati con la truffa e chiedendo scusa ci rimette mezza faccia, oppure con la faccia tosta che si ritrova, continua a far finta di niente, e da primo istituto di credito, si conferma primo istituto di truffe.
Vi prego di segnalare tutte le idee al fine di creare un danno alla banca tanto grande da aprire le casse e restituire i soldi ai risparmiatori.
Mi scuso per lo sfogo, ma quando e' troppo... E' TROPPO...

Risposta:
Direi che mettere in atto i comportamenti che ha detto e' il minimo indispensabile che chiunque ha il prodotto "4You" dovrebbe fare.
Proprio non comprendo come si possa mantenere la fiducia in una banca che ha inventato e distribuito il prodotto simbolo del risparmio tradito. Non e' solo questione di fiducia, ma anche il giusto comportamento per segnalare in modo tangibile la propria contrarieta' a questi comportamenti.
E' importante che il risparmiatore non continui ad essere passivo ma faccia qualcosa di tangibile.
Chiunque non otterra' l'annullamento, a nostro avviso, dovrebbe segnalare il suo disappunto in modo concreto cancellando tutti i rapporti in essere con la banca dal conto corrente a tutti gli altri investimenti. I versamenti al "4You" si possono fare da un conto corrente presso un'altra banca.
Se questa cosa fosse fatta da tutti i sottoscrittori del "4You" o anche solo da una fetta consistente, questa cosa avrebbe un impatto significativo sui bilanci dell'azienda ed il nuovo direttore generale sarebbe costretto a prendere provvedimenti.
Condividiamo in pieno con lei, quindi, il suo "sfogo" e speriamo che non rimanga tale.
Le banche che danneggiano i risparmiatori devono in primo luogo essere punite con gli strumenti del mercato.