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Ancora Bayerische
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Lettera 
17 aprile 2003 0:00
 
Buongiorno a Voi, Vi scrivo per avere consigli su alcuni casi di polizze assicurative stipulati 9 anni fa con la Bayerische Vita SpA. Si tratta di pacchetti vita + infortunio.
Ho avuto modo di leggere alcune email scritte da altri malcapitati, ma non ho ottenuto le risposte alle mie domande. Mi e' stato comunicato quanto trasmesso in 'Mi manda RAI Tre' la settimana scorsa ed e' infatti per cio' che ho maturato seri dubbi. Vi comunico anche che sono stato uno di quei disgraziati che ha venduto tale prodotto a pochi amici e parenti (un anno e mezzo della mia vita buttati via con frustrazione), pertanto mi sono fatto carico di fornire a questa gente info utili sul cosa fare.
Quindi... se io rompo il contratto ora, a quanto sembra perdero' la meta' dell'ammontare versato finora (e' accaduto a mia cugina). Siccome l'idea di perdere la meta' di quello che ho versato mi infastidisce non poco (non vi dico quello che mi avevano promesso quando firmai!), i miei dubbi sono i seguenti:

1. se continuo e pago fino alla fine ci sara' un profitto? O mi daranno almeno quello che ho versato? O neanche questo e' garantito e mi consigliate di scindere il contratto al piu' presto?

2. Il mese prossimo la Bayerische Vita SpA diventera' parte integrante della ERGO LIFE, la compagnia assicurante la Bayerische stessa; lo vedreste come un segno positivo?

3. Mia cugina ha terminato il contratto gia' da qualche settimana. Scrisse a Milano e ricevette un prospetto dove la informavano su quanto avrebbe riscosso (dichiaravano gia' la meta'). Lei firmo' e ottenne dopo poco il denaro sul conto in banca. Lei vorrebbe sapere se ci sono speranze di ottenere qualcosa in piu' facendo presente le false promesse (e cioe' che dopo 5 anni avrebbe ricevuto l'intera somma versata). Le ho gia' anticipato di no visto che ha gia' firmato e chiuso il tutto, comunque...

4. come e' possibile che il sistema legislativo italiano permetta ad un 20enne come lo ero io, senza alcun conoscimento tecnico di alcun tipo, di vendere un prodotto vincolante come una polizza vita?

5. Ultima domanda ma forse piu' importante delle altre, perche' queste compagnie la fanno franca? Dove sta il buco? Semplicemente nell'ignoranza o ingenuita' della gente? Qualcuno di voi in redazione conosce qualcuno che davvero ha ottenuto profitto da una polizza vita?
Se aveste bisogno di ulteriori info non esitate a contattarmi. Vi saluto e vi ringrazio molto, davvero!

Risposta:
per rispondere compiutamente, naturalmente, abbiamo bisogno delle note informative dei contratti sottoscritti. Possiamo fornirle alcune informazioni generali sui contratti assicurativi.
Puo' leggere gli articoli che abbiamo gia' pubblicato sul sito clicca qui e la guida pubblicata sul sito dell'ISVAP (clicca qui).
Continuare a versare soldi nel contratto non comporta nessun vantaggio. Ogni versamento prevede dei costi che non sostiene se interrompe la polizza. Interrompere non significa necessariamente riscattare (cioe' farsi liquidare). L'operazione di riscatto prevede, di solito, forti penalizzazioni. La "riduzione" (cioe' interrompere i pagamenti) mantenendo i soldi investiti fino alla scadenza, di solito non comporta penalizzazioni.
In ogni caso, i costi che ha gia' sostenuto non li vedra' piu'.
L'integrazione della Bayrische con la ERGO e' sostanzialmente indifferente ai fini dei suoi contratti.
Per quanto riguarda sua cugina non crediamo che vi siano molte possibililita' di ottenere qualcosa per via legale.
Per quanto riguarda la quarta domanda, concordiamo con lei al cento per cento. E' una vergogna far vendere questi prodotti a persone totalmente inesperte. Purtroppo la legge, al momento, lo permette. Speriamo che presto le cose cambino. Noi ci battiamo per questo.
Infine, la quinta domanda richiederebbe una lunghissima spiegazione circa la funzione delle polizze vita. Una polizza vita, in se', e' un prodotto molto utile (naturalmente quando e' gravato da costi assurdi come nel caso di Bayerische, e' sempre da sconsigliare). Il problema di questi prodotti e' che in Italia sono stati prospettati come investimenti, cosa completamente sbagliata. Le assicurazioni sulla vita servono per trasferire i rischi demografici. Ma questo concetto, in Italia, e' pressoche' sconosciuto perche' gli assicuratori non hanno mai creato la cultura necessaria. Cultura, ad esempio, molto diffusa nei paesi anglosassoni.
 
 
 
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