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AZIONI SAIPEM
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Lettera 
2 settembre 2022 0:00
 
Una conoscente mi chiede informazioni sull'aumento di capitale della società SAIPEM., soprattutto come mai dopo l'aumento del capitale sociale le sue azioni si sono ridotte da n. 6.000 a n. 196.
Renato, dalla provincia di TV

Risposta:
Il 13 giugno, le azioni Saipem sono state accorpate col rapporto di una nuova azione per ogni dieci azioni possedute. Il 27 giugno è iniziato l'aumento di capitale che, sebbene possa apparire strano, ha rappresentato un caso da manuale.
La società ha infatti deliberato una ricapitalizzazione dai numeri-monstre, ovvero due miliardi di euro, e per giunta in via inscindibile. Il che vuol dire che in caso di mancata integrale sottoscrizione, l'aumento di capitale non avrebbe avuto luogo e i sottoscrittori delle nuove azioni sarebbero stati rimborsati.
In tal caso, però, Saipem sarebbe pressoché fallita. L'importo dell'aumento è stato tale da portare ad una iper-diluizione del capitale esistente. Il CdA ha infatti deliberato un rapporto di esercizio pari a 95 nuove azioni per ogni azione esistente. Lo stacco dei diritti di opzione ha pertanto portato le vecchie azioni a rappresentare appena 1/96 del capitale che si stava per costruire. Il 'vero' prezzo delle azioni Saipem era quindi quello che si ricavava dal prezzo dei diritti di opzione. Questi ultimi hanno visto una continua discesa, dagli oltre diciassette euro del primo giorno ai dieci centesimi dell'ultimo. Il motivo è semplice: chi si ritrova i diritti di opzione deve per forza di cose esercitarli oppure venderli. Ed è infatti buona regola non farsi trovare mai posizionati sui titoli che stanno per staccare diritti di opzione dal valore molto elevato.
Un rimedio parziale lo si è trovato alcuni anni fa, e proprio dopo un'altra simile operazione Saipem.
La Consob ha infatti introdotto la modalità "rolling" di esercizio. Tale modalità comporta la consegna immediata delle azioni a chi esercita i diritti, favorendo il lavoro degli arbitraggisti e consentendo di smussare gli eccessi di prezzo al rialzo o al ribasso.
Nel caso attuale, però, non è stato possibile adottare il rolling perché l'aumento di capitale è inscindibile e quindi non era sicuro fino alla fine del periodo di sottoscrizione.
Cosa è accaduto all'azione Saipem quotata? Il prezzo è salito tantissimo fino all'ultimo giorno in cui era possibile esercitare i diritti, tra speculazioni e probabili "spintarelle" per allettare i soci, per poi precipitare fino a 0.695 al momento dell'assegnazione delle nuove azioni. Azioni pagate 1.013 ed immediatamente prezzate oltre il 30% in meno per via del fatto che le banche garanti della sottoscrizione dei diritti non esercitati hanno fatto sapere che avrebbero immediatamente ceduto i due terzi dei titoli sottoscritti.
Cosa può apprendere il comune investitore da queste vicende?
Innanzitutto, che da un pezzo sono finiti i tempi del comune investitore che compra un titolo e lo segue magari a distanza. E’ sufficiente un solo evento per vedere bruciato l’intero investimento, o quasi.
Ancora, vendere quando è il momento è la cosa saggia da fare sempre e comunque, al di là del guadagno o della perdita. L’azione Saipem, dai corsi di borsa da tempo tormentati, ha iniziato a calare parecchio non appena si è avvicinata la ricapitalizzazione. Vendere, seppure in forte perdita, in quel momento avrebbe consentito di evitare guai ben peggiori. Idem per la vendita effettuata in prossimità dello stacco dei diritti di opzione.
Infine, le banche spesso non sono attrezzate per avvisare nella maniera migliore. Molti clienti hanno saputo dell’aumento di capitale Saipem solo quando questo aveva preso avvio.
Il pretesto è sempre lo stesso, i tempi strettissimi. Il che è pure vero se si parla dell'approvazione da parte della Consob alla pubblicazione prospetto informativo, via libera che arriva sempre il giovedì pomeriggio per le operazioni che partono il lunedi mattina.
Nel caso di Saipem, però, si sapeva questo ed altro da mesi. I clienti godono di specifici diritti di informazione riguardo gli eventi rilevanti che riguardano i singoli strumenti detenuti. L’Arbitro per le Controversie Finanziarie presso la Consob lo ribadisce sovente nei propri pronunciamenti.
Per gli altri, è vero che i tempi sono ristretti ma la telematica oggi consente questo ed altro a favore degli obblighi di custodia dell’accorto banchiere.
Nel momento in cui scriviamo, le dimissioni dell'amministratore delegato Caio hanno portato il titolo a ritoccare al ribasso le precedenti quotazioni ed iniziano a venire fuori i rischi pure evidenziati nel prospetto informativo.
- La continuità aziendale non è garantita neanche dall'integrale sottoscrizione dell'aumento di capitale.
- Nel piano industriale al 2025 il 50% dei ricavi è legato a stime di commesse ancora da acquisire.
- A bilancio risultano oltre 4 miliardi di attività non correnti ad alta probabilità di svalutazione.
- Risultano rischi pari a 5,7 miliardi in relazione all'esito di cause legali in cui l'ipotesi di soccombenza è definita elevata (286 milioni accantonati).
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Ha risposto Anna D'Antuono
 
 
 
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