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Caso Cirio: la banca ha agito “secondo la legge”?
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Lettera 
14 aprile 2003 0:00
 
Gentili Signori,
gradirei consultarVi per stabilire se la mia banca ha agito nel pieno rispetto della legge nel propormi le obbligazioni Cirio o se ci sono gli estremi per annullare l'ordine di compravendita delle obbligazioni CIRIO da me sottoscritte, anche attraverso una azione legale nei confronti della banca stessa.
La banca presso la quale intrattengo il mio conto titoli e' la ex Banca CRT ora Unicredit.
Brevemente la mia situazione:

1) il giorno 14.12.2001 scade e mi viene rimborsato un BOT annuale del controvalore di 16.000 euro;

2) chiedo alla banca un investimento equivalente in obbligazioni, dato che il rendimento dei BOT era ulteriormente sceso;

3) mi viene proposto un elenco di titoli obbligazionari e ne scelgo uno sulla base del rendimento e della scadenza (che per motivi personali non volevo fosse oltre i 2 anni circa): le obbligazioni CIRIO FINANZIARIA 6.25% Scad. 16/02/2004;

4) l'operazione di acquisto viene fatta "per contanti in contropartita diretta" e "fuori dai mercati regolamentati" il giorno 11.12.2001 al prezzo limite di 102.008 per la quantita' di 15.000 obbligazioni e un controvalore complessivo della operazione di 15.983,07 euro, coperta completamente dalla scadenza del BOT, da cui e' evidente la mia intenzione di reinvestire il BOT;

5) nel prospetto di Attestazione dell'ordine nulla viene indicato sulla rischiosita' dell'investimento nella tabella "Informazioni dalla banca al Cliente";

6) il giorno 3 marzo invio un fax alla banca per chiedere informazioni sul mancato pagamento della cedola in scadenza il 16.02.2003 relativa alle obbligazioni citate. mi viene risposto via lettera dalla Direzione Regionale Commerciale Piemonte/ V. Aosta. Incidenti e Controlli, di Unicredit Banca, dicendo che sono in corso gli accertamenti del caso e mi sara' data informazione appena saranno in grado;

7) il 14/04/2003 richiedo alla banca copia della documentazione da me firmata sulla scheda propensione rischi CONSOB 11522 art. 28 e ricevuta di consegna del documento sui rischi generali di investimento.
Dalla documentazione datami in copia (di cui a casa non trovo l'originale) risulta che:
- nel giugno 1997 dichiaro di non volere informare la banca sulla "mia situazione finanziaria e sui miei obiettivi di investimento",
- nel giugno 1999 dichiaro di ricevere il documento dei rischi generali degli investimenti (sulla cui autenticita' ho qualche dubbio, in quanto non riconosco la mia firma, ma spero proprio di sbagliare).
Vi invio infine la documentazione che certifica quanto da me dichiarato. Vi autorizzo a processare le informazioni da me inviate in questa mail e allegate per i fini da me esposti, secondo quanto stabilito dalla legge sulla privacy 675/96.
Cordialmente

Risposta:
dalla sua descrizione e dalla documentazione che ha allegato, riteniamo che, dal punto di vista formale e legale, la banca sia molto difficilmente attaccabile.
Ci sentiamo di sconsigliarla di adire le vie legali.
Naturalmente, dal punto di vista sostanziale, sembra chiaro che la banca abbia agito in modo scorretto, dal momento che avrebbe dovuto informarla chiaramente circa la rischiosita' di queste obbligazioni, ma questa -purtroppo- e' la situazione generale.
 
 
 
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