Attualmente si notano tante nuove offerte con nuovi tassi in rialzo.
I conti deposito sono protetti fino a 100k per codice fiscale dal FITD.
Visto che alcune banche stanno cominciando a proporre PCT e certificati
di deposito, questi quale rischio hanno rispetto al normale conto
deposito, visto che non sono tutelati dal FITD.
C'è un rischio teorico e un rischio pratico; i risparmiatori hanno mai
perso soldi con i certificati di deposito? Se per esempio fallisce la
banca cosa succede ai PCT e ai certificati di deposito?
Francesca, dalla provincia di TR
Risposta: i contratti PCT non rientrano nella garanzia del FITD e di fatto, si concretizzano in un trasferimento di titoli dalla banca all'investitore. Quindi l'unica garanzia è il titolo oggetto del PCT. Può essere un titolo di stato, un obbligazione della banca, di altre banche o obbligazioni corporate. Il sottostante può essere anche costituito da titoli azionari.
E' chiaro che nel caso in cui il sottostante è un obbligazione emessa da un soggetto diverso dalla controparte bancaria del contratto PCT, il rischio di controparte si può ridurre anche se continua a permanere.
Infatti nei contratti PCT la banca si assume anche il rischio emittente, impegnandosi a rimborsare il sottoscrittore anche in caso di fallimento dell'emittente. Naturalmente c'è la possibilità che la banca inserisca una clausola che la libera da tale onere ed esiste anche il rischio che la banca non riacquisti i titoli al termine del contratto (rischio di inadempimento).
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Ha risposto Roberto Cappiello