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Un comportamento scorretto nella vendita delle Cirio
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Lettera 
5 aprile 2003 0:00
 
In data 8 marzo 2002 mi sono recato alla mia Banca (INTESA) per rinnovare dei pronti contro termine in scadenza. In tale occasione mi e' stato proposto dalla Banca un investimento nelle obbligazioni Cirio, con indicazioni rassicuranti sullo stato di salute dell'emittente.
Ho quindi investito, sulla fiducia nella Banca, 10.000 Euro in obbligazioni CIRIO HOLDING 6, 14% scadenza 16-02-2004 al prezzo di 99.95, oltre ad acquistare il rateo maturato a quella data.
Preciso che nell'ordine da me firmato due volte risulta sbarrata con crocetta una comunicazione della Banca che informa "che l'operazione oggetto del presente ordine e' una operazione non adeguata in relazione ai suoi/vostri obiettivi di investimento": la Banca mi aveva allora precisato che tale informazione viene data dalla Banca e deve essere sottoscritta espressamente dal cliente per qualsiasi investimento in obbligazioni.
Preciso inoltre che nell'ordine non risulta invece sbarrata con crocetta la comunicazione della Banca che "e' un'operazione in cui abbiamo un interesse in conflitto avendo questa ad oggetto........ ".
Ritenete che alla luce di quanto successo sia possibile agire legalmente contro la Banca che mi ha caldeggiato un investimento senza informarmi di quanto ho recentemente appreso dai giornali sulla situazione della Cirio e di cui, a quanto dicono i media, la Banca era allora certamente informata? Si puo' affermare che la Banca si trovava in conflitto d'interessi nel vendere tali obbligazioni, essendo Lei stessa creditrice di una Cirio in situazione di grave indebitamento, forse gia' insolvente?
Grazie della Vostra disponibilita' e consulenza.

Risposta:
Il comportamento della Banca e' stato evidentemente scorretto nella sostanza, ma corretto nella forma.
La precisazione verbale dell'impiegato circa la notifica di operazione "non adeguata", e' semplicemente non vera.
Pero' lei non puo' dimostrare che l'impiegato le abbia detto una cosa del genere.
Per quanto riguarda il conflitto di interessi, essendo una operazione sul mercato, bisognerebbe dimostrare che la banca aveva un interesse (cioe' che gli ha venduto propri titoli e non titoli acquistati sul mercato). Questa e' una cosa molto difficile da provare.
Il conflitto di interesse della banca si era gia' manifestato nel collocamento iniziale di questi titoli, e non nella fase di negoziazione sul mercato successiva all'emmissione. Una volta che il titolo era stato collocato, per la banca e' completamente indifferente che lo stesso sia in possesso di questo o quel risparmiatore.
Diverso e' il caso, invece, se i titoli in questione fossero nel portafoglio della banca. In questo caso la banca avrebbe trasferito un rischio (consapevolmente) ai propri clienti. Sappiamo che casi del genere si sono verificati, ma e' molto difficile da dimostrarli in sede processuale.
 
 
 
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