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Convengono dei versamenti aggiuntivi in polizze vita
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Lettera 
2 aprile 2003 0:00
 
Tralascio i soliti ma meritatissimi complimenti e passo subito alla domanda. Questa volta si tratta di una vera chicca, scovata tra i meandri dei miei impastrocchiati investimenti. Alcuni anni fa ho sottoscritto una polizza vita del tipo "a vita intera" che mi garantisce un rendimento minimo del 4% sul capitale assicurato. In sostanza dal capitale versato vengono detratti costi e caricamenti vari per un ammontare pari all'8.5%, ma sul rimanente c'e' una capitalizzazione composta per tutta la vita del 4% annuo. Nel documento di polizza e' scritto testualmente: sono previsti versamenti aggiuntivi non programmati. A mio parere su questi ultimi versamenti aggiuntivi, che io non ho ancora fatto, la compagnia dovrebbe garantirmi il 4% a capitalizzazione composta, ripeto, "vita natural durante". Sono previsti anche riscatti parziali. Che cosa ne pensa? Il costo iniziale si recupera in un paio di anni ma visti i tassi attuali in caso di deflazione sarebbe un buon sistema per avere una rendita sufficientemente sicura, sicuramente crescente, e da usare anche al tempo della pansione. Ne ho accennato al promotore che a suo tempo mi vendette la polizza e naturalmente mi ha proposto la sostituzione con altra porcheria unit linked Mediolanum (... nell'interesse del cliente!!!) che investe in borsa. Conosco perfettamente il suo pensiero riguardo le polizze vita ma in questo caso un prodotto sottoscritto qualche anno fa potrebbe risultare vantaggioso perche' ha in se delle garanzie che non sono piu' possibili. Tenga conto che il riscatto e' libero e senza penalizzazioni gia' dal secondo anno e quindi a parte i costi iniziali questo prodotto si potrebbe assimilare a un buono postale senza scadenza con garanzia di capitalizzazione composta, possibilita' di riscatto totale e parziale e ottima sicurezza. E poi se fosse possibile, visto che questa polizza probabilmente se la sono scordata mi piacerebbe tanto fare un bel danno a questi str... che tanti me ne hanno fatti a me.Cordialissimi saluti.

Risposta:
La sua domanda e' molto interessante.
Il tasso tecnico del 4% sulle polizze vita, effettivamente, a questo livello di tassi, risulta interessante (anche se bisogna considerare la tassazione).
L'operazione puo' essere vantaggiosa in base alla scadenza della polizza ed all'evoluzione futura dei tassi di interesse.
L'8,5% di costi lo ammortizza non in due anni, come ha scritto, ma in 5/8 anni, in quando e' il differenziale fra il tasso tecnico garantito ed il tasso attuale che conta. Sulle scadenze decennali, si trovano panieri di obbligazioni sul mercato che danno tra il 3% ed il 4%. Se ci fosse un differenziale dell'1% tra il tasso tecnico ed il tasso che ottiene sul mercato, ci vorrebbero 8 anni per recuperare il costo di ingresso.
Vi e' da considerare, che il tasso tecnico e' garantito fino alla scadenza del contratto, successivamente deve scegliere se convertire il capitale in rendita vitalizia e in questo caso continua ad avere il tasso tecnico. Pero' deve convertire il capitale in rendita vitalizia.
Un'altra cosa molto importate che le consiglio di considerare in questa operazione, e' il tasso di retrocessione del fondo assicurativo. Attualmente il 4% le sembra molto, ma fra pochi anni le potrebbe sembrare molto poco. Se i rendimenti fossero, come qualche tempo fa, intorno al 5%, avere un tasso di retroccessione all'85% la penalizzerebbe molto. Per comprendere questa operazione sarebbe necessario conoscere come vengono espressi i rendimenti delle gestioni speciali assicurative. In poche parole (anche se mi rendo conto che rischio di non essere chiaro), i fondi assicurativi tradizionali non sono altro che fondi obbligazionari con la differenza che i rendimenti non tengono conto della variazione dei corsi dei titoli obbligazionari in portafoglio, in piu' hanno un rendimento minimo garantito (chiamato tasso tecnico) ed i costi di gestione, vengono prelevati sotto forma di differenza tra rendimento effettivo e rendimento riconosciuto al cliente (con un tasso che si chiama, appunto, tasso di retrocessione). Se questo tasso, ad esempio, e' 80% ed il fondo ha un rendimento del 5%, al cliente viene riconosciuto il 4%. Di questi tempi potrebbe sembrare molto, ma magari fra 4 o 5 anni e' molto poco. Inoltre, l'effetto delle scarse cedole dei titoli obbligazionari emessi oggi, si faranno sentire sulla lunga distanza sui rendimenti dei fondi assicurativi.
In sintesi (anche se su questi argomenti si rischia sempre di essere un po' imprecisi, sintetizzando) l'operazione in se potrebbe non essere male se i tassi rimanessero molto bassi per molti anni avvenire (cosa improbabile, ma possibile) e l'operazione potrebbe risultare interessante se i tassi di retrocessione fossero alti (piu' vicini al 100% che all'80%) e se si avesse idea di convertire il capitale in rendita vitalizia (specialmente se le tabelle di conversione fossero convenienti).
Ha fatto molto bene a rifiutare la proposta di convertire l'assicurazione tradizionale in polizza unit-linked! Complimenti! Speriamo che anche noi abbiamo dato il nostro piccolo contributo in questa scelta felice.
Speriamo inoltre, di essere stati sufficientemente chiari in un argomento cosi' complesso.
 
 
 
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