Sono titolare di un certo numero di azioni di una nota azienda europea. A cavallo del mese di settembre ed ottobre, tale società ha lanciato un aumento di capitale con rapporto di 1/1 tra azioni possedute in portafoglio e azioni di nuova emissione. Il prezzo di sottoscrizione, ovviamente, era molto
vantaggioso, circa il 60% in meno rispetto al prezzo allora corrente
di mercato. Tale operazione nel mio caso, avrebbe permesso di
abbassare notevolmente il prezzo medio di carico complessivo delle mie
azioni. A tal riguardo mi reco in filiale, nei giorni indicati per
aderire all'iniziativa, e firmo tutta la documentazione richiesta di
cui conservo copia. Circa tre giorni dopo tale circostanza, mi ritrovo
sul conto l'accredito della vendita dei diritti. Mi reco in banca, ma
non mi sanno dare alcuna risposta concreta se non ammettere che
probabilmente c'era stato un errore centralizzato nell'esecuzione
dell'ordine. Ad oggi non mi è pervenuta nessuna comunicazione
ufficiale da parte della banca, nè tramite posta ordinaria, tanto meno
via email. Ovviamente non avendo aderito a tale aumento di capitale,
mi ritrovo in portafoglio, ancora le azioni originarie ad un prezzo di
carico molto alto che non so quando mi permetterà di recuperare il
capitale iniziale. Vorrei richiedere i danni alla banca per questa
loro mancanza di professionalità e soprattutto per il silenzio che ne
è seguito. Chiedo un Vostro parere sulla questione.
Michele, dalla provincia di FG
Risposta: Sicuramente sì, occorre però approfondire la questione per comprendere se si tratta di lamentarsi dei doveri della banca quale depositaria oppure quale esecutrice delle disposizioni del cliente. Nel primo caso la competenza è dell'Abf, nel secondo è dell'Acf.
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Ha risposto Anna D'Antuono: https://www.aduc.it/info/dantuono.php