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Fondi di investimento e dichiarazione di propensione al rischio
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Lettera 
22 febbraio 2003 0:00
 
Sono una ex insegnante che ha scelto il prepensionamento dal 01/09/1999.
Con una parte della liquidazione percepita a cessazione del mio rapporto di lavoro, ho sottoscritto il 24/07/2000, tramite un promotore finanziario della banca San Paolo INVEST, amico di famiglia, dei fondi di investimento (SICAV FORTISSIMO; F. SP. PACIFIC; F. SP. AZIONARIATO INTERNAZIONALE ETICO) per un importo di £ 50.000.000.
Al momento della sottoscrizione il promotore mi ha detto che la mia operazione era estremamente sicura.
A Gennaio 2002 vengo a sapere del decesso del promotore che aveva curato la mia operazione.
Qualche giorno dopo, la filiale della banca SanPaolo INVEST di Sorrento, mi scrive dicendo che per il prosieguo del rapporto avrei dovuto riferirmi direttamente ad un altra persona.
Mi sono recata negli uffici il 19/02/2002 e sono stata accolta dalla persona appena su menzionata, la quale dopo aver espresso rammarico per il decesso del collega mi ha chiesto di firmarle un documento sui rischi finanziari che avrei dovuto firmare il 24/07/2000 (vale a dire al momento della sottoscrizione).
Mi sono rifiutata di firmare anche se questa persona ha insistito molto perche' lo facessi adducendo che comunque la data sarebbe stata quella del 19/02/2002.
Sempre in quella data, la stessa persona mi ha invitata a ritirare copia di un modulo di "migrazione".
Inizialmente ho ritirato questa copia, ma non c'e' voluto molto per rendermi conto che su quel modulo era apposta una firma che imitava la mia, ma non era assolutamente la mia, anche perche' in quella data (31/05/2001) non sono stata contattata da nessuno e quindi non ho firmato alcun documento.
Dopo essermi resa conto delle gravi irregolarita' ruotanti intorno al mio investimento e del fatto che ho perso circa il 60% del capitale iniziale investito, da me svincolato nell'ottobre 2002, ho chiesto chiarimenti alla direzione generale della banca SanPaolo di Roma anche tramite un avvocato, ma ho perso solo tempo e nel momento in cui ho insistito per far luce su certi aspetti della vicenda, sono stata purtroppo anche offesa da un avvocato rappresentante la banca che mi accusata di voler speculare e di non voler accettare di aver perso.
Sono a conoscenza, non direttamente, che nelle mie condizioni ci sono altre persone.
Attualmente mi chiedo: devo considerare questa una vicenda triste della mia esistenza oppure posso rivalermi sulle irregolarita' piu' che palesi in essa presenti?
Sperando che vogliate prendere in considerazione quanto ho sottoposto alla vostra attenzione, vi lascio i miei estremi e VI INVITO A COMUNICARMI GENTILMENTE LE MODALITA' PER UN' EVENTUALE ISCRIZIONE PER RICEVERE IL VOSTRO AIUTO: DISTINTI SALUTI

Risposta:
in effetti, a meno di poter ipotizzare irregolarita' nella gestione del fondo (per gestione s'intende chi sceglie i prodotti che compongono il pacchetto e non i suoi promotori di riferimento) il fatto di aver o meno perso non e' contestabile. Solo nel caso in cui non le sia stata fatta sottoscrivere la dichiarazione di propensione al rischio, PUO' contestare. Nella sostanza, non le sarebbe cambiato nulla, ma facendole firmare quell'atto lei avrebbe dichiarato di avere un profilo di rischio adeguato alla pericolosita' dell'operazione (di essere cioe' persona esperta e cosciente della possibilita' di perdere tutto, od in alternativa di non essere interessata a dichiarare alla banca la sua conoscenza o meno del settore, accettando pertanto le decisioni della stessa). Essendo mancata questa sua dichiarazione, lei puo' sostenere che -come in effetti e' avvenuto- non era stata adeguatamente informata in merito alla pericolosita' effettiva delle operazioni e di per se' lei non era in condizione di comprenderle, per inesperienza ed ignoranza in materia. Pertanto, lei HA la possibilita' di contestare le operazioni.
Inizi con l'inviare la sua pratica -con richiesta di valutazione ed intervento- alla Consob (V. G.B. Martini 3, 00100 Rm). Per il momento, avendo gia' richiesto chiarimenti alla banca, non importa inviare subito una nuova contestazione: potra' attendere indicazioni e comunicazioni dalla Consob -o perlomeno attendere un po' in caso ve ne fossero- e dopo decidere se intentare causa (ovviamente, si spera che possa trovare un accordo con la banca per evitare le spese di giudizio).
 
 
 
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