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Ho sottoscritto il 4you ... ammetto che sto agendo un po' d'impulso ...
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Lettera 
17 marzo 2003 0:00
 
Salve.
Ammetto che ora sto agendo un po' d'impulso, senza ancora aver letto le testimonianze e le vostre osservazioni in merito, ma dato che ho sottoscritto il 4YOU con BANCA121 (fondo a 30 anni, 77, 47 euro mensili prelevati dal mio conto) mi sono spaventato e vorrei sapere a cosa posso andare incontro. Essendo, purtroppo, a digiuno di conoscenze sul risparmio gestito, mi sono fidato del mio promotore e ho attivato questo fondo che, come saprete, in questi due ultimi anni ha perso quasi 2/3 del suo valore...
Sono in attesa di un riscontro e pronto a rispondere a tutti i chiarimenti necessari per capire la mia situazione Grazie Giovanni

Risposta:
quale possa essere l'andamento del fondo sottostante (il suo prodotto dovrebbe essere composto per una parte da titoli di Stato italiani che non danno grandi sorprese; ma per il resto da Fondi d'investimento che costituiscono il cuore del prodotto finanziato) non e' possibile dirlo: potrebbe perdere o guadagnare e questo non potra' mai dirglielo nessuno. Deve essere cosciente che nel momento in cui decide di fare speculazione ed investire in prodotti che non siano piu' i solidi titoli di stato e basta, rischiera' sempre di perdere, cosi' come potra' guadagnare. Il problema sollevato, con questo tipo di contratti, riguarda la possibilita' che il guadagno per la banca sia comunque certo, mentre non lo e' per il cliente: vero e' che si tratta di un problema comune -ad esempio, se lei investe in un fondo QUALSIASI, la banca si prendera' le sue brave commissioni e spese di gestione anche se il fondo perde, visto che comunque ha "lavorato". Solo che in questo caso risulta piu' evidente perche' il prodotto ha una durata lunga, perche' c'e' anche il finanziamento (il prestito) che gia' di suo da' un guadagno alla banca e perche' viene presentato dal punto di vista pubblicitario per quello che non e': ossia come un prodotto che supportera' la propria vecchiaia, etc. Tutto cio', da l'impressione "estetica" che si tratti di un prodotto diverso da quello che in effetti e', ossia un prodotto speculativo. Infatti, anche l'idea di prendere un finanziamento da investire nel prodotto, e' interessante e nuova: non si hanno i soldi per acquistare un prodotto speculativo e li si prendono in prestito, rimborsando pian piano le somme (che alla fine potranno dare un rendimento adeguato oppure no). Il fatto e' che, pero', prudenza e buon senso vorrebbero che se non si hanno soldi per speculare forse e' un po' ardito farseli prestare per questo e pagarne gli interessi. Pero', rimane il fatto che se qualcuno vuole per forza speculare ed e' disposto a farsi prestare i soldi per farlo, e' difficile che possa poi contestare, in quanto si tratta di una sua libera scelta e questa puo' essere la sua soluzione. Conseguentemente, questo e' l'aspetto su cui occorre soffermarsi: ossia se si possa o meno sostenere che lei abbia ricevuto informazioni adeguate. Occorrera' pertanto verifichi se le sia stata fatta firmare la dichiarazione della propensione al rischio, il contratto e l'attestazione di consegna dei prospetti informativi. In caso mancasse qualcosa, avrebbe gli elementi per provare a sostenere di non essere stato adeguatamente informato; altrimenti, entrando nel merito del contratto e contestando la potenziale indeterminatezza di alcuni criteri, non sappiamo sinceramente dirle quale potrebbe essere l'esito, in quanto -oggettivamente- il contratto e' complesso e ben strutturato: sarebbe poi il giudice a dover valutare l'effettiva rilevanza di specifici particolari. Per il momento, e' decisamente meglio attendere.
Potrebbe comunque farsi fare un calcolo per vedere quanto spenderebbe in caso di risoluzione anticipata: non e' detto che le convenga, ma almeno si farebbe un'idea.
Detto questo ci permetta di concludere con una ramanzina: i contratti, di tutti i generi, andrebbero letti! Le cose spiegate a voce potrebbero essere -anche non volontariamente!- solo parziali, o spiegate male, o lei potrebbe non capire (non sempre e' colpa della controparte): ma quando si stipulano contratti finanziari che non si conoscono, la timidezza deve essere messa da parte e non bisogna vergognarsi di ammettere che occorra un po' di tempo per capire bene ed elaborare le informazioni ricevute. Tanto piu', che in questo modo, mette alla prova la controparte: se non le da' in mano il contratto, per qualunque motivo, vuol dire che non e' disposto a fare i suoi interessi e quindi lei non si puo' fidare a scatola chiusa.
Se lo ritiene opportuno, il nostro consulente finanziario e' disposto a verificare -se vuole mandarci copia della documentazione che ha sottoscritto (Aduc, via cavour 68, 50129 Firenze)- che tutte le firme e le crocette siano state messe al punto giusto; potremmo cosi' descriverle piu' dettagliamente le reali condizioni del suo investimento e se fosse possibile fare qualcosa adesso. Come prima cosa sarebbe forse opportuno che iniziasse col richiedere anche una valutazione alla Consob -V. G. B. Martini 3, 00100 Roma.
 
 
 
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