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Inadempienza Poste per chiusura libretto
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Lettera 
1 marzo 2023 0:00
 
Spett.le Aduc, ero titolare di un libretto postale Smart che ho poi deciso di chiudere, dati gli interessi ridicoli a fronte della recente impennata dell'inflazione. Mi sono recato presso l'ufficio postale alla prima data utile all'inizio dell'anno (02/01) per disporre l'estinzione del libretto, evitando fra l'altro di dover pagare l'imposta di bollo anche per l'anno in corso. Mi sono sentito rispondere che la chiusura non era possibile fino alla metà di gennaio, in quanto erano ancora in corso i conteggi degli interessi al 31/12/22 sulle somme depositate (interessi che nel mio caso ammontavano a ben 0,01€). Ho dovuto quindi fissare un nuovo appuntamento per il 16/01, e dopo aver pazientemente atteso il mio turno, di nuovo l'impiegata allo sportello mi ha detto che il sistema non consentiva la chiusura, causa conteggio interessi. Nonostante le proteste, ho dovuto rassegnarmi a tornare una terza volta, e la chiusura è slittata alla fine di gennaio. Tutto ciò nonostante nelle Condizioni Generali di Contratto è scritto chiaramente all'ART. 11 comma 4: "il Cliente ha facoltà di recedere dal Contratto in qualsiasi momento", senza che siano specificati motivi di esclusione o limitazioni temporali di alcun genere. Preciso che la chiusura non è possibile da remoto, ma va richiesta necessariamente allo sportello. Al di là del fatto che suoni ridicolo che un operatore finanziario (chiamarli banca è una parola grossa) impieghi settimane per completare il calcolo degli interessi (operazione che richiede la conoscenza dell'aritmetica di base delle elementari), questo non può in alcun modo giustificare l'interruzione di un servizio disciplinato da un contratto sottoscritto da due parti, causando un disagio al cliente. Si tratta quindi di una palese inadempienza contrattuale, per cui ho presentato formale reclamo chiedendo un risarcimento forfettario di 100,00€, che tiene conto del disagio arrecato per i permessi e il tempo perso nelle ben due occasioni in cui mi sono recato alle Poste a vuoto, oltre che - in misura minore - per il ritardo nel rientrare in possesso del saldo e per l'addebito dell'imposta di bollo per il mese di gennaio. Si sono limitati a rispondere con sufficienza che il libretto risulta chiuso al 30/01, con delle striminzite scuse per il disagio subito, di cui francamente non so cosa farmene. Penso che l'arroganza che dimostrano, violando sfacciatamente i diritti del cliente stabiliti dalle condizioni di contratto e rifiutando di risponderne, non possa rimanere impunita, per cui vorrei chiedervi conferma se debba procedere con un ricorso all'ABF e se l'indennizzo quantificato in 100,00€ sia congruo, o se la valutazione del danno vada lasciata all'arbitro. Grazie per ogni consiglio e cordiali saluti.
Federico, dalla provincia di MI

Risposta:
visti gli importi in gioco, è meramente una battaglia di principio che può tentare di portare avanti attraverso l'ABF, consapevole del fatto che i suoi pronunciamenti non sono vincolanti come quelle del giudice e che se l'intermediario no vi adempie, ne viene data notizia sul sito dell'ABF.
 
 
 
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