Vista la penuria di rendimenti, l'investitore medio (tra cui io) cerca nuove opportunità anche nel peer 2 peer lending o prestiti diretti a imprese, individui o immobiliaristi.
Escludendo il caso di truffe conclamate e sistemi piramidali, per quanto riguarda societa' autorizzate dalla Consob, quali potrebbero essere i rischi (non immediatamente percepibili?)
Ci sono sistemi di garanzia a tutela dei depositanti (come il fitd o altri come per le sim ) oppure si possono perdere anche TUTTI i soldi?
Queste domande nascono perché ogni giorno nascono nuove societa' di peer 2 peer lending quindi ci vorrebbero (a parte il buon senso) dei criteri per selezionarle.
Stefano, dalla provincia di MI

Risposta:
negli ultimi anni stiamo assistendo al diffondersi dell'utilizzo di queste piattaforme di peer to peer landing. Prendendo in considerazione solo le piattaforme affidabili, la prima cosa che balza all'occhio dell'investitore sono i tassi di rendimento. Mentre un altro vantaggio è rappresentato dalla possibilità di poter diversificare il suo portafoglio. Tuttavia, come in qualsiasi altra forma di investimento, sono presenti dei rischi che devono essere presi in considerazione. La liquidità di questi investimenti costituisce il primo limite poiché non è possibile smobilizzarlo finché non si arriva alla scadenza del prestito. L'altro svantaggio è rappresentato dal rischio di controparte, ovvero se la parte richiedente il prestito non onora il suo impegno di pagare il debito non è prevista nessuna tutela per l'investitore. Alcuni prestiti possono anche essere assistiti da una garanzia da parte di una società finanziaria, che si assume il rischio di controparte. Ma ciò non significa che per l'investitore non ci siano dei rischi, poiché anche queste società potrebbero fallire. Perciò esse andrebbero selezionate mediante un'attenta valutazione dei loro bilanci.
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Ha risposto Simone Pirito: https://www.aduc.it/info/pirito.php