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 ITALIA - ITALIA - Banche. Guida Abi multilingue
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14 giugno 2011 19:12
 
Welcome to the bank. Bienvenue a la bank. Mireserdhet ne banke. Benvenuto in banca. Parla inglese, francese, albanese (ma anche arabo e cinese), la guida realizzata dall'Abi, dall'Alto commissariato Onu per i rifugiati e da alcune ong per aprire agli immigrati, e ai 37 miliardi che dichiarano al fisco ogni anno, le porte delle banche.
Oggi oltre un milione e mezzo di stranieri e' cliente di una filiale e, considerando anche Bancoposta, sette immigrati regolari su 10 hanno un conto corrente, ma l'integrazione finanziaria si scontra con difficolta' di accesso alle informazioni e discriminazioni. In particolare, i 300 mila imprenditori stranieri 'ricevono affidamenti inferiori e pagano tassi di interesse piu' alti degli italiani', secondo il dirigente della Banca d'Italia, Paolo Sestito.
'L'inclusione finanziaria dei 5 milioni di immigrati presenti in Italia rappresenta un'importante leva per l'integrazione sociale', ha detto il vice presidente dell'Abi, Guido Rosa, presentando un rapporto realizzato con il centro studi Cespi. 'E' inoltre un tema importante di legalita' - ha aggiunto il presidente dell'Acli, Andrea Olivero - che puo' far si' che gli stranieri non siano soggetti a strozzinaggio favorendo il transito dei loro movimenti monetari, a partire dalle rimesse, sui circuiti legali'.
Le rimesse degli immigrati valgono 6,3 miliardi ogni anno, circa 1.550 euro a persona, e sono cresciute quasi 10 volte dal 2000. 'Sono un elemento fondamentale per lo sviluppo dei paesi di origine, che in alcuni casi dipendono dai trasferimenti degli emigrati anche per il 35% del Pil', spiega il responsabile per le rimesse del Ministero degli Esteri, Basilio Toth. Al momento inviare il denaro all'estero costa il 7,7% della somma da spedire, ma il governo si e' impegnato al G8 dell'Aquila a portare i tassi al 5% in cinque anni (obiettivo 5x5) e a un anno e mezzo dall'iniziativa i costi sono calati di 1,3 punti.
'In 15 anni abbiamo fatto per l'integrazione degli immigrati quello che altri Paesi hanno fatto 40-50 anni, a volte anche in un secolo', ha affermato il direttore generale per l'immigrazione del Ministero del Lavoro, Natale Forlani. Mentre il delegato dell'Unhcr per il Sud Europa, Laurens Jolles ha osservato che 'riuscire ad avere accesso ai servizi finanziari e' un passo molto importante per i rifugiati, che spesso sono considerati non-persone dal punto di vista burocratico perche' non hanno documenti, certificati di matrimonio o diplomi'.
 
 
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