Sebbene l'operazione di salvataggio della Cirio non sia una vera e propria OPS (Offerta pubblica di scambio) la CONSOB ha obbligato la Cirio a fornire un prospetto informativo dell'intera operazione prima delle assemblee degli obbligazionisti che dovrebbero ratificare (o meno) il progetto.
La Cirio inviera' una richiesta al law debenture trust per sollecitare la convocazione delle sette assemblee degli obbligazionisti per approvare il piano di salvataggio prima del 29 Luglio. Il giorno successivo ci sara' l'assemblea degli azionisti.
Se l'offerta di trasformazione in azioni dei crediti vantati dagli obbligazionisti non verra' approvata da tutte e sette le assemblee, la Cirio sara' costretta a porre la societa' in liquidazione. Se invece il piano dovesse essere approvato come previsto dal management (in seconda convocazione l'assemblea puo' deliberare con la presenza di almeno il 25% del capitale e la delibera deve essere presa con una maggioranza del 75% dei votanti) sara' vincolante per tutti gli obbligazionisti (che abbiano votato o meno).
L'operazione, naturalmente, non pregiudica il ricorso ad azioni legali nei confronti dei vecchi amministratori e delle banche che hanno collocato con estrema leggerezza questi prodotti rischiosi.