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 U.E. - U.E. - Credito al consumo. Ue mette sotto osservazioni i web per inadeguatezza
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Notizia 
11 gennaio 2012 9:51
 
Siete mai stati lì lì per firmare un contratto per un prestito personale, per una carta di credito o per un’altra forma di credito al consumo, scoprendo improvvisamente che erano tutti più cari di quanto in un primo tempo vi aspettavate che fossero? Con un’indagine su scala UE dei siti web che offrono credito al consumo è stato verificato se i consumatori prima di firmare un contratto di credito al consumo avessero ricevuto le informazioni cui hanno diritto in virtù delle norme UE a tutela dei consumatori. Le competenti autorità nazionali hanno verificato più di 500 siti web in 27 Stati membri nonché in Norvegia e in Islanda segnalando 393 siti (70%) che richiedevano ulteriori indagini soprattutto in relazione alle seguenti problematiche: la pubblicità, priva delle informazioni standard prescritte; le offerte, prive di informazioni essenziali per prendere una decisione; i costi, presentati in modo fuorviante. Le autorità nazionali chiederanno ora conto alle istituzioni finanziarie e agli intermediari del credito delle presunte irregolarità, imponendo loro di chiarire o di adottare eventuali correttivi. Con questa operazione a tappeto si è guardato soprattutto al modo in cui le imprese applicano la direttiva sul credito al consumo (di recente recepita dagli Stati membri), che ha l’obiettivo di agevolare la comprensione e la comparazione delle varie offerte di credito.
John Dalli, commissario UE per i consumatori, ha affermato che “quando si vuole un credito, può talora capitare che alla fine esso costi più quanto inizialmente preventivato, per imprecisione o mancanza di informazioni importanti. Il credito al consumo non è sempre di facile comprensione: per questo esiste una legislazione europea che aiuta i consumatori a prendere delle decisioni fondate. Occorre quindi che le imprese offrano ai consumatori le informazioni necessarie in modo corretto. La Commissione ha il dovere di collaborare con le competenti autorità nazionali per raggiungere questo obiettivo”.
Un’“indagine a tappeto” (sweep) è un’operazione finalizzata ad attuare la legislazione della UE. Guidata dalla UE, essa viene svolta dalle autorità nazionali effettuando controlli simultanei coordinati per individuare, in un settore particolare, violazioni della legislazione a tutela dei consumatori. Le autorità nazionali competenti chiedono ragione agli operatori sulle presunte irregolarità, invitandoli ad adottare eventuali correttivi. L’indagine a tappeto sul credito al consumo si è tenuta nel settembre 2011.
Sei Paesi hanno condotto un’indagine più approfondita (sweep-plus) su 57 siti per verificare il rispetto delle norme a tutela dei consumatori, come gli accordi di pagamento, le procedure di reclamo, modalità e condizioni di erogazione.
I consumatori usano quotidianamente questo mercato sotto osservazione. Nel 2010, gli istituti finanziari nella zona euro avevano più di 600 miliardi di euro di credito in essere al consumo.
Risultati
Del 562 siti web inizialmente controllati, solo il 30% ha superato la prova sweep di verifica della conformità alle norme comunitarie sui consumatori e il restante 70% (393) sarà sottoposto a ulteriori accertamenti. I principali problemi riscontrati sono:
- carenza d’informazioni nella pubblicità del credito al consumo: in 258 siti (46% di quelli controllati) la pubblicità non contiene tutte le informazioni richieste dalla direttiva sul credito al consumo, come (i) tasso annuo effettivo globale (TAEG), essenziale per comparare le offerte; (ii) se l’onere per servizi accessori obbligatori (p.es., assicurazioni) è compreso nel costo totale o (iii) durata del contratto di credito;
- omissione di informazioni fondamentali sull’offerta: 244 (43%) siti Web non davano informazioni chiare su tutti i vari elementi del costo totale, come (i) tipo del tasso d’interesse (fisso, variabile, entrambi), (ii) durata (eventuale) del contratto di credito e (iii) alcuni costi connessi al credito (p.es., commissione di accordo);
- presentazione fuorviante dei costi per cui questi sono esposti in modo falso o ingannevole per i consumatori. Esempio: (i) modalità di calcolo del prezzo o (ii) il consumatore non è informato che oltre ai costi del credito al consumo in sé esiste l’obbligo di un’assicurazione aggiuntiva. In 116 (20%) siti Web sono emersi problemi di questo tipo.

L’indagine “Sweep plus”
6 Paesi (Italia, Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Svezia) hanno condotto uno studio più approfondito su 57 siti controllati: la cosiddetta operazione “Sweep plus”. I principali problemi rilevati erano connessi all’informazione precontrattuale e ai termini dei contratti.

Quali saranno i prossimi sviluppi?
Ora avrà inizio la fase correttiva: Nei prossimi mesi e settimane le autorità nazionali contatteranno gli operatori e chiederanno loro di fornire chiarimenti o di correggere i loro siti. A seconda della legislazione nazionale applicabile, non ottemperare alle suddette indicazioni può comportare sanzioni dalla multa fino alla chiusura del sito Web. Le autorità nazionali competenti sono invitate a riferire alla Commissione europea entro l’autunno 2012. La Commissione pubblicherà una relazione con i risultati.

Allegato
Tabella 1. Numero di siti Web controllati durante l’indagine a tappeto (comprese le “sweep-plus”) e numero di siti Web che devono essere sottoposti a ulteriori indagini - per paese
Paese   Numero di siti Web ispezionati  Numero di siti web risultati irregolari Numero di controlli da effettuare via CPC*      Numero di controlli da effettuare a livello nazionale  
Austria 10      6               6      
Belgio  93      89              89     
Bulgaria        6       0               0      
Cipro   10      10              10     
Repubblica ceca 10      9               9      
Danimarca       11      9               9      
Estonia 15      12              12     
Finlandia       5       4               4      
Francia 50      11              11     
Germania        26      20      5       15     
Grecia  1       0               0      
Ungheria        16      11              11     
Islanda 10      0               0      
Irlanda 2       0               0      
Italia  15      12              12     
Lettonia        9       7               7      
Lituania        5       3               5      
Lussemburgo     20      12      7       5      
Malta   5       5               5      
Paesi Bassi     45      36              36     
Norvegia        27      18              18     
Polonia 10      5               5      
Portogallo      40      14              14     
Romania 20      11              11     
Slovacchia      10      10              10     
Slovenia        0       0                      
Spagna  29      29      1       28     
Svezia  15      12              12     
Regno Unito     47      38              38     
29      562     393     13      380    
* CPC = Consumer Protection Co-operation Network - Rete di cooperazione per la tutela dei consumatori, una rete di autorità nazionali competenti nei 27 Stati membri (più Norvegia e Islanda), istituita dal regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori (regolamento (CE) n. 2006/2004) per affrontare questioni transfrontaliere.
*in alcuni siti sono state denunciate infrazioni multiple
In Slovacchia, su 10 siti controllati 5 sono stati segnalati nell’ambito dell’indagine a tappeto (sweep) e 10 nell’ambito dell’indagine “sweep-plus”.
 
 
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