Lo scenario "deteriorato" e "incerto" si fa sentire, e qui i timori si fanno realta', anche sull'offerta del credito. L'anno appena trascorso, rileva l'Abi nel suo Bollettino mensile, si chiude con un rallentamento nella crescita dei prestiti al settore privato e dei mutui per l'acquisto della prima casa.
"Significativa" addirittura la diminuzione delle richieste di finanziamento da parte delle imprese del Nord-Est. In crescita la raccolta bancaria (+1,5 per cento su anno), pari a 2.219 miliardi. Ancora brutte notizie sul fronte delle sofferenze che si confermano in crescita: a novembre raggiungono quota 104,5 miliardi.
IMPIEGHI - Rallentano a fine 2011 i prestiti delle banche italiane ai privati. Sulla base di prime stime, i prestiti a famiglie e societa' non finanziarie siano pari a 1.520 miliardi, +4,1 per cento a livello tendenziale. In decelerazione a novembre anche i finanziamenti al totale delle imprese che, con un +4,9 per cento, torna ai livelli di aprile 2011. In particolare, i prestiti alle piccole imprese fanno segnare un +2 per cento.
"Dopo il progressivo miglioramento nel corso del 2010 - rileva Palazzo Altieri -, nel 2011 si e' registrata una significativa diminuzione della domanda di finanziamento delle imprese legata agli investimenti, soprattutto nel Nord-Est".
Comunque, si nota come la crescita dei prestiti alle imprese non finanziarie sia superiore sia a quella media dell'eurozona (+1,4 per cento a fine novembre 2011), sia a quella degli altri principali Paesi Ue come Germania (+1,3 per cento), Spagna (-5,6 per cento) e Francia (+4,8 per cento). In leggera flessione a novembre pure la dinamica tendenziale dei prestiti alle famiglie, al +4,8 per cento a fronte del +5,3 per cento di ottobre. Stesso discorso per i mutui: +4,8 per cento, ovvero -0,1 per cento rispetto a ottobre 2011 e ben -3,2 per cento rispetto a novembre 2010.
RACCOLTA - In lieve crescita a fine 2011 la raccolta delle banche italiane. Le prime stime del sistema informativo di Palazzo Altieri segnalano come l'aumento tendenziale e' dell'1,5 per cento, risultando pari a 2.219 miliardi. Lo stock della raccolta nell'ultimo anno cresce dunque di oltre 33 miliardi. Analizzando le diverse componenti, si nota come i depositi da clientela diminuiscano del 2,1 per cento mentre le obbligazioni delle banche crescono del 7,8 per cento. In contrazione invece i pronti contro termine con clientela (-35,4 per cento) e negativo per il quinto mese consecutivo il trend dei depositi dall'estero: in particolare, quelli delle banche italiane sono pari a circa 419 miliardi, il 5,5 per cento in meno di un anno prima.
SOFFERENZE - Raggiungono i 104,5 miliardi a novembre le sofferenze lorde.
Le sofferenze aumentano dunque di 1,6 miliardi rispetto a ottobre mentre quelle in rapporto agli impieghi risultano pari al 5,26 per cento, in crescita dal 5,18 per cento del mese precedente. Per quanto riguarda le sofferenze al netto delle svalutazioni, sempre a novembre risultano pari a 57 miliardi, 255 milioni in piu' rispetto a ottobre. Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si colloca al 2,94 per cento, +0,1 su base congiunturale.