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Banche e fumogeni
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Banche in crisi di Primo Mastrantoni
28 ottobre 2017 12:25
 
 Fumogeni o, se si vuole fumo di copertura. La contrapposizione tra il Governo, con eccezioni, e il segretario del maggior partito di maggioranza, Matteo Renzi, per la nomina del Governatore della Banca d'Italia, sembra un gioco di squadra in vista della scadenza elettorale. Fumo di copertura, insomma, che lascia il tempo che trova, perché la data di scadenza del mandato del Governatore Ignazio Visco, era nota da tempo, per cui si poteva intervenire anticipatamente, accompagnando la nuova scelta senza i traumi provocati da una mozione parlamentare chiaramente anti Visco, accusato di insufficiente vigilanza sulle banche.
Vero è che la Vigilanza della Banca d'Italia è impotente di fronte a condotte penali delle banche, ma ci sono aree di intervento che possono essere controllate, ostacolando, ad esempio, operazioni di ricapitalizzazione  attraverso la emissione di obbligazioni subordinate. 
 Alcune riforme del sistema bancario (banche popolari, banche di credito cooperativo, limite agli investimenti delle fondazioni), realizzate dai precedenti governi, sono certamente da apprezzare, ma rimangono problemi di fondo, oltre a quelli della carenza di vigilanza della Banca d'Italia. E' il nostro sistema bancario che è insufficiente per i crediti deteriorati, per scarsa efficienza e redditività e per gli elevati costi operativi che sono scaricati sul consumatore. 
E' questo il nodo centrale attorno al quale si fa fumo, cioè non si individua con chiarezza il tema, cioè l'organizzazione del nostro sistema bancario, e  rimanere fermi, in un mondo globalizzato, significa essere travolti.
 
 
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