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La risposta di Pier Luigi Fabrizi, presidente MPS: la politica dello struzzo
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Editoriale 
9 marzo 2004 0:00
 
Nelle ultime settimane abbiamo avuto numerosi indizi che ci portano ad avere una convinzione chiara: il gruppo Monte dei Paschi di Siena, ai massimi livelli, ha compreso perfettamente che giuridicamente ha torto marcio, specialmente se vengono contestati punti inoppugnabili come le violazioni legate alla vendita in conflitto di interessi dell'obbligazione venduta attraverso i prodotti MyWay e 4You, oppure la penale di estinzione non controfirmata e le varie violazioni della normativa di settore.
Sanno di avere torto, ma non vogliono in nessun modo risolvere la questione per tutti. Probabilmente continuano a pensare che il danno economico che dovrebbero subire risolvendo la questione per tutti sia troppo elevato e sperano che prima o poi il vento giri, i clienti dimentichino e le questioni processuali si risolvano pagando i clienti cocciuti che vanno diritto per la strada giudiziaria prima di avere le prime sentenze sfavorevoli.
Questo atteggiamento e' evidente dalla risposta (clicca qui) che il prof. Pier Luigi Fabrizi, presidente del Gruppo MPS, ha dato alla nostra proposta di composizione bonaria della vicenda (si veda anche la lettera aperta al presidente dell'MPS: clicca qui ). Il presidente Fabrizi ha completamente ignorato la nostra proposta ribadendo pedissequamente la posizione del gruppo, non trascurando di ripetere alcune "favole" smentite dai fatti, come ad esempio che avrebbero raggiunto un accordo con le Associazioni di Consumatori "di Stato" e che queste ultime sarebbero soddisfatte. In primo luogo l'accordo l'hanno raggiunto solo con 7 delle numerose associazioni di consumatori che hanno il "timbro di Stato" (ricordiamo che l'Aduc e' sempre stata contraria alla legge che ha reso le associazioni di consumatori organi "parastatali", si veda questo comunicato stampa: clicca qui), ma soprattutto tutti coloro che hanno visto "Mi Manda Rai Tre" mercoledi' 3 Marzo 2004 si sono resi chiaramente conto del clamoroso fallimento di questi tavoli di conciliazione.
Ci sembra un atteggiamento miope: ficcare la testa sotto la sabbia come gli struzzi, sperando che il caso non travolga l'intero gruppo, e' un atteggiamento come minimo imprevidente.
Sia chiara una cosa: noi non ce l'abbiamo con il Monte dei Paschi di Siena. Il fatto che un primario gruppo bancario subisca un tracollo di fiducia come quello che sta subendo il gruppo MPS non e' nell'interesse di nessuno. Ma le responsabilita' di questa situazione sono tutte da imputare ai dirigenti che hanno deciso di incaponirsi nel sostenere l'insostenibile.
Abbiamo fatto una proposta concreta di composizione bonaria della vicenda. La proposta era molto semplice: facciamo analizzare il contratto da due giuristi nominati dalle rispettive parti. Il Monte dei Paschi di Siena ha pensato bene di ignorarla, dimostrando ancora una volta che sanno perfettamente che la legge non e' dalla loro parte.
A questo punto, continueremo con le azioni giudiziarie sia in sede civile che -prossimamente- in sede penale, fino all'affermazione nelle aule dei tribunali dell'illegittimita' del contratto in quanto tale.
Non ci rimane altra strada.
Abbiamo esperito tutti i tentativi possibili per evitare il ricorso di massa alle vie giudiziali. A questo punto le responabilita' delle conseguenze sul gruppo MPS di questa azione giudiziale di massa, sono da imputare agli attuali dirigenti del gruppo.
 
 
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