Mercoledi scorso, 14 febbraio, era in programma la riunione della fin troppo pomposamente definita
"Commissione per la creazione dell’Organismo di Conciliazione delle controversie relative al mercato del diamante da investimento". Come da noi evidenziato sin dallo scorso novembre, iniziative del genere sono da respingere dal principio soprattutto perché
non c'è un bel niente da conciliare.
Al momento in cui scriviamo, ancora non è apparso alcun comunicato riguardo la riunione i cui esiti aspettiamo per poi
suggerire ai clienti le mosse opportune da compiere.
L'unica novità viene dal
Tar del Lazio che
"visto l’art. 55, co. 10, c.p.a. e considerato che le esigenze della parte ricorrente siano apprezzabili favorevolmente e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito" ha fissato la data del
17 ottobre 2018 per la discussione del ricorso nel merito.
In attesa del comunicato sulle conciliazioni, possiamo di sicuro registrare la
spaccatura del fronte bancario.
La prima a muoversi è stata
Intesa Sanpaolo che ha stabilito di rimborsare i clienti anche se soltanto i clienti che
reclamano dopo essere venuti a conoscenza dei fatti.
Nelle ultime settimane è stato il turno dapprima del
BancoBPM che ha iniziato a fare proposte di risarcimento ad alcuni clienti anche se
di importo oggettivamente scarso rispetto al danno.
Si è poi data da fare
Unicredit, di cui abbiamo dato notizia riguardo i
risarcimenti promessi ad alcuni clienti.
Tutto tace, invece, da parte di
Banca Mps.
Oramai ogni istituto segue una propria linea, e crediamo che ciò renda assai difficile imbastire dei tavoli su delle basi comuni. Attendiamo con sempre meno fiducia l'arrivo del comunicato per poi decidere il da farsi.