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Il 2005? Sara' l'anno della "restaurazione" del sistema bancario italiano
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Editoriale 
28 dicembre 2004 0:00
 
Saranno le tragiche notizie che vengono dall'Asia meridionale, ma questo fine 2004 e' caratterizzato, per chi scrive, da un senso piuttosto stringente di pessimismo.
Circa un anno fa era iniziato il crack Parmalat che seguiva il gia' scioccante crack della Cirio. I risparmiatori erano stati bruciati dal default dell'Argentina ed in tutto questo si innestava anche il caso Monte dei Paschi di Siena con i prodotti MyWay-4You, ma anche con i prodotti BTP-Tel, BTP-Index, ecc. per i quali sono state concluse, con i rinvii a giudizio, le indagini per il reato di truffa aggravata dalla procura di Brindisi (mentre le tutte le altre procure della Puglia stanno concludendo le indagini).
Il clima che si respirava un anno fa era, mutatis mutandi, simile al clima che si respirava nel periodo di Tangentopoli. Tutti sostenevano l'urgenza di un profondo cambiamento nel sistema (politico nei primi anni '90, finanziario nel 2002/03). Fazio sembrava un monarca rinchiuso all'ultimo piano del suo castello d'avorio in attesa di essere deposto.
Tutti i politici interpellati sostenevano la necessita' di una riforma della legge sul risparmio come priorita' numero uno. Il sistema bancario sembrava essere incrinato, con alcune banche favorevoli al cambiamento ed altre arroccate sulla difesa del sistema.
Cosa e' successo un anno dopo?
Se guardiamo in faccia alla realta', dobbiamo ammettere che Fazio ha vinto. Come una canna al vento, si e' piegato per un po' (neppure troppo) ed ha aspettato che il vento cambiasse.
Ed il vento e' cambiato. Naturalmente Fazio e' solo il simbolo del sistema. Non e' tanto un problema di nomi, quanto il complesso del sistema che gestisce i risparmi degli italiani in costante sprezzo della normativa attualmente esistente che enuncia dei bellissimi principi (diligenza, correttezza e trasparenza) che vengono sistematicamente disattesi sostanzialmente da tutti gli operatori, con la compiacenza di chi dovrebbe vigilare.
Fazio e Spaventa (Governatore della Banca d'Italia e ex presidente della Consob) sono stati sotto inchiesta penale per favoreggiamento nel caso MPS-Banca 121 (tecnicamente lo sono ancora, ma saranno sicuramente archiviati, probabilmente con pesanti censure, ma niente di piu').
La legge sul risparmio, quando e se si fara', sara' senza dubbio non incisiva come i progetti di legge iniziali (che gia' non erano il massimo). Il fatto che si sia atteso tutto questo tempo dimostra inesorabilmente quanto il sistema politico sia dalla parte dei veri poteri forti e si disinteressi della tutela dei risparmiatori.
Come al solito, l'ultima speranza per i risparmiatori viene dal sistema giudiziario. Ma anche quest'ultimo ha i suoi gravi problemi. La lentezza, il primo e piu' grave dei problemi non e' purtroppo l'unico.
Se non vogliamo essere ipocriti dobbiamo ammettere che la "Giustizia", con la G maiuscola, e' un concetto utopistico. Contro questo ideale si scontrano i problemi legati alle capacita' degli uomini che operano nel mondo della giustizia: avvocati e magistrati in primis. Purtroppo, e' triste dirlo, chi ha piu' soldi ha maggiori probabilita' di vincere una causa.
Cio' non significa che la strada della giustizia (con la g minuscola) non vada perseguita. Nel corso del 2004, il sistema giudiziario, nel suo complesso, ha dato anche segnali incoraggianti. Abbiamo gia' ricordato le iniziative delle procure della repubblica pugliesi (ma non solo). Sono ormai numerosi i pronunciamenti dei tribunali civili in favore di risparmiatori che hanno fatto investimenti non compatibili con il proprio profilo di rischio. Ma quanti italiani si possono permettere di avviare una causa contro la propria banca? Quanti lo faranno realmente? E se mai lo facessero veramente in centinaia di migliaia, cio' non significherebbe la paralisi del sistema?
Insomma, la giustizia non puo' essere la soluzione del problema.
La giustizia avrebbe potuto essere la miccia per innescare un'azione a catena nel sistema politico, prima, ed in quello finanziario di conseguenza. Questa era la speranza, cosi' non e' stato. E non sara'.
Il 2005 sara' con tutta probabilita' l'anno della completa restaurazione del sistema bancario italiano.
L'unica arma, realmente efficace, che i risparmiatori hanno contro questo sistema e' quella dell'informazione e della consapevolezza delle proprie azioni negli investimenti. Anche questa arma, purtroppo, e' accessibile a pochi. La maggiorparte dei risparmiatori continuera' ad essere tosata dal sistema bancario (piu' o meno in modo appariscente) come pecore. I maggiori danni verranno fatti, ovviamente, alle persone piu' deboli.
Noi di Aduc-Investire Informati cerchiamo di dare il nostro piccolo contributo affinche' questo non accada, prevalentemente attraverso l'informazione e, nei casi clamorosi, supportando coloro che sono nelle condizioni di fare causa alla banca che ha maciullato i propri risparmi.
Naturalmente siamo solo una goccia in mezzo al mare. Il mare, pero', e' fatto di gocce.
Per questo, anche nel 2005, noi continueremo la nostra battaglia seguendo la nostra, piccola, filosofia che ispira da sempre il nostro operato: fai quel che devi, accada quel che puo'.
 
 
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