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Abi/Patti Chiari: entrano alcune associazioni di consumatori... amicizia lunga?
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Editoriale di Alessandro Pedone
29 aprile 2009 0:00
 
 Lo scorso lunedì 27 aprile si è svolta a Palazzo Mezzanotte, a Milano, una presentazione del consorzio PattiChiari dell'ABI (Associazione Bancaria Italia), nel corso del quale si sono presentati alcuni nuovi "impegni" a favore, ovviamente, del mercato, della trasparenza, dei clienti e chi più ne ha, più ne metta.
Con un pomposo comunicato stampa si è diffusa la notizia di una "svolta" nella governance del consorzio dentro il quale entreranno ben tredici associazioni di consumatori: più o meno le solite associazioni che stanno dentro il CNCU (il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, ovvero un organo di Stato nel quale si spartiscono un po' di prebende...).
Naturalmente ogni associazione è libera di portare avanti i propri obiettivi come meglio ritiene.
Per quanto riguarda l'Aduc, ci siamo sempre rifiutati di spartire co-gestioni con coloro che sono da sempre le nostre controparti nella lotta per l'affermazione e l'applicazione dei diritti degli utenti e consumatori.
Abbiamo da sempre rifiutato la logica dei "tavoli di conciliazione" nei quali alcune associazioni di consumatori venivano retribuite dalle banche per trovare accordi conciliativi che riguardavano casi di cittadini che si sono a loro rivolti per essere tutelati contro comportamenti scorretti delle stesse banche.
Ci sembra una logica aberrante. Con quale autonomia e credibilità potremmo combattere il prossimo comportamento scorretto delle banche se co-gestissimo un ente preposto a portare trasparenza e correttezza nel rapporto fra banca e clienti?
Fino ad oggi PattiChiari è stato sostanzialmente uno strumento di marketing delle banche il quale ha fatto anche i suoi bravi "danni" (si veda il caso Lehman Brothers, su tutti...).
Vedremo se con l'ingresso di alcune associazioni di consumatori le cose miglioreranno.
Lo speriamo fortemente ma la logica ci porta a ritenere che sia più facile che qualche associazione venga assopita dalle poltrone comode (quelle dell'ABI sono "comodissime") piuttosto che l'ABI venga influenzata dalle associazioni di consumatori.
 
 
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