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DDL risparmio: ma ai politici interessa veramente la tutela del risparmio?
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Editoriale 
18 maggio 2004 0:00
 
E' sconfortante vedere l'iter del DDL sul risparmio.
I politici si accapigliano su questioni del tutto irrilevanti come la funzione del CICR o il termine del mandato del Governatore della Banca d'Italia, mentre la riforma rischia di passare senza affrontare i veri nodi: i mezzi, i poteri e le funzioni della Consob.
Cambiare nome alla Consob non serve a molto, sarebbe invece necessario dotarla di mezzi adeguati (quelli attuali sono del tutto insufficienti) e -soprattutto- affidarle compiti specifici non solo relativi alla correttezza ed alla trasparenza dei mercati e degli intermediari ma anche -o meglio: primariamente- relativi alla tutela dei risparmiatori.
Il DDL in esame non prevede, ad esempio, che la Consob debba rispondere agli esposti dei risparmiatori. I nostri politici si stanno accapigliando sul fatto che il segreto d'ufficio possa essere opposto o meno al ministro, ma nessuno si preoccupa di far in modo che la parte lesa, cioe' il risparmiatore, abbia il diritto di essere informato sui fatti che lo riguardano direttamente in relazione agli esposti presentati.
Nel frattempo, il 30 Aprile 2004 e' stata approvata la nuova direttiva europea sui servizi d'investimento finanziario. Sono stati presentanti migliaia di emendamenti ostruzionistici al DDL sul risparmio (ma non si diceva che era urgentissimo e che sarebbe stato approvato entro marzo 2004?), ma a nessuno e' venuto in mente che questo veicolo sarebbe il giusto strumento per il recepimento della direttiva, mentre neppure un emendamento e' stato presentato in tal senso.
Ovviamente i politici sono troppo impegnati per aggiornarsi.
In tutto questo, ad oggi, per comunicare con la Consob e' necessario fare petizioni ed arrivare ad utilizzare gli strumenti non violenti come i digiuni di dialogo.
E' uno sconforto, un vero sconforto.
 
 
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