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Educazione all'investimento consapevole: quando l'oste da' lezioni sul vino.
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Editoriale 
15 giugno 2005 0:00
 
Parte il 21 Giugno prossimo, a Vicenza, un road show di Assogestioni (l'associazione che riunisce le società di gestione del risparmio che fanno fondi comuni d'investimento) per "promuovere l'educazione al risparmio e per far conoscere direttamente ai risparmiatori le caratteristiche dell'Industria: diversificazione, trasparenza, professionalita'" secondo quanto si legge dal loro comunicato stampa.
Il problema dell'educazione all'investimento finanziario consapevole e' molto grande. Nel nostro piccolo, ogni giorno, cerchiamo di fornire un granello d'informazione nel mare magnum della disinformazione, molto spesso alimentata dalla stessa c.d. "industria" (come ama pomposamente autodefinirsi) del risparmio gestito.
C'e' una contraddizione in termini nell'iniziativa di Assogestioni. La maggioranza dei fondi comuni d'investimento possono esistere solo grazie all'ignoranza dei loro clienti.
Se i sottoscrittori dei fondi comuni d'investimento fossero realmente informati non potrebbero mai accettare di pagare i costi della gestione dei fondi, quando e' chiarissimo a tutti gli esperti che l'80% dei gestori, di fatto, fa una sorta di gestione passiva facendosela pagare come se fosse una gestione attiva.
Il programma della tappa di Vicenza prevede un dibattito dal titolo "Il mondo del Risparmio Gestito: linee guida e regole d'oro per una gestione ottimale dei risparmi".

Sicuramente fra queste "regole d'oro" ci saranno anche buone regole (come la famosa "diversificazione"), ma temiamo che vi si infilino anche regole che fanno piu' che altro d'oro i gestori e non i clienti. Nel nostro clicca qui, ad esempio, abbiamo inserito una "regola" (non sapremmo dire se d'oro o d'argento) molto semplice che impedisce di prendere grosse fregature nel mondo degli investimenti finanziari, ed e' quella di acquistare solo titoli quotati. Abbiamo il sospetto che questa regola (che danneggia il 90% degli associati ad Assogestioni) non sia considerata sufficientemente "d'oro" per essere indicata nel suddetto road show.

Intendiamoci, non vogliamo dire che tutto il mondo della gestione del risparmio sia da scartare a prescindere. Siamo perfettamente consapevoli dell'esistenza di aziende sui generis che hanno un modo di operare diverso (ad esempio fanno realmente gestione attiva, pubblicano informazioni sui fondi comuni molto dettagliate ed aggiornate, ecc.). Queste aziende sarebbero quelle che maggiormente si avvantaggerebbero di un innalzamento della consapevolezza degli investitori. Oggi i clienti non hanno la competenza finanziaria per scegliere, ad esempio, un fondo Anima da un fondo Mediolanum (tanto per non fare nomi). Ne' esistono, diffusamente, consulenti indipendenti che possano indirizzare le scelte del cliente. E' difficile, quindi, che queste aziende si moltiplichino. Purtroppo, spesso, quando si ingrandiscono vengono inglobate nel sistema. Sarebbe molto utile se queste aziende si riunissero in un'associazione che, in contrapposizione con Assogestioni, si ponga l'obiettivo di portare avanti, in primo luogo, il valore dell'indipendenza dei gestori. Un'associazione di questo tipo potrebbe, credibilmente, fare "educazione" del cliente poiche' sarebbe, per una volta, una coincidenza di interessi.
 
 
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