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Finito il panico? Probabilmente si', ma sara' servito a qualcosa?
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Editoriale di Alessandro Pedone
15 ottobre 2008 0:00
 
Purtroppo, ci e' capitato molto di rado di dover fare un elogio all'operato del Governo. L'abbiamo fatto, ed anche molto volentieri, in riferimento alla gestione della crisi finanziaria.
In un primo momento l'Europa ha tentennato un po' troppo e ed il Governo ha fatto la sua parte per cercare di smuoverla e comunque, in autonomia, ha preso i provvedimenti che poteva prendere per cercare di arginare la crisi. Finalmente, nel week-end, a livello europeo, sono state prese le decisioni che dovevano essere prese (in primis la garanzia sul mercato dei prestiti interbancari)  per arginare il panico dei mercati e rimettere in modo il sistema finanziario. I primi due giorni dopo l'annuncio fanno sperare che il peggio della crisi finanziaria, almeno la fase di panico, sia ormai alle spalle.
Si potrebbe sperare anche che esperienze drammatiche come quelle che abbiamo vissuto possano servire da lezione a molti investitori i quali, affidandosi a consiglieri troppo interessati, hanno investito in portafogli con profili di rischio non conformi alle proprie caratteristiche. Purtroppo, c'e' da dubitarne.
I mercati finanziari rappresentano un ambiente innaturale per gli esseri umani. E' un luogo nel quale vincono le ragioni dei numeri e perdono le ragioni delle emozioni.
Le emozioni piu' dannose sono la paura e l'avidita'. Quest'ultima porta ad investire in strumenti rischiosi (di solito quando i prezzi sono gia' troppo alti) e la paura porta a venderle nel momento peggiore. Un mix estremamente dannoso di paura ed avidita' genera un'emozione particolarmente deleteria: il desiderio di recuperare. Spesso, il desiderio di recuperare porta a compiere scelte particolarmente azzardate che possono aggravare ulteriormente la situazione.
Purtroppo, secondo la nostra esperienza, mediamente gli investitori non imparano mai ad avere un rapporto con i mercati finanziari che non sia basato piu' sulle emozione che sui numeri. Qual e' la soluzione? Quello che ripetiamo da molto tempo e' che chi non ha la possibilita' di investire con consapevolezza dovrebbe evitare di fare investimenti diversi dai semplici titoli di stato, buoni postali, e simili.
Sara' servita questa crisi? Purtroppo, lo vedremo solo con il prossimo rialzo delle azioni...  
 
 
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