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E’ follia immaginare una moneta elettronica emessa dalle banche centrali?
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Editoriale di Alessandro Pedone
2 luglio 2019 16:46
 
 Nel precedente editoriale “Le conseguenze della “nuova normalità” delle banche centrali” ho sottolineato come fosse evidente che la presunta “normalizzazione” della politica monetaria rispetto alle così dette “politiche non convenzionali” fosse ormai un’idea definitivamente archiviata. E’ vero l’esatto contrario, ovvero che le banche centrali stanno valutando nuove politiche ancora meno “convenzionali”. 
In un’intervista al Financial Times, il capo della BIR (la Banca Internazionale per i Regolamenti, una prestigiosa istituzione internazionale che viene considerata “La Banca delle Banche Centrali”) parlando delle così dette “cryptovalute”, come il progetto “Libra” di Facebook, ha dichiarato che la sua istituzione sta supportando la ricerca delle varie banche centrali affinché possano emettere valuta digitale. 
Ha detto che prima di quanto si possa pensare, potrebbe esserci un mercato e dobbiamo essere in grado di fornire moneta digitale (letteralmente: “it might be that it is sooner than we think that there is a market and we need to be able to provide central bank digital currencies“).
Immaginiamo le enormi trasformazioni che potrebbe verificarsi nell’economia mondiale se le grandi banche centrali emettessero una moneta digitale che consentirebbe un contatto diretto fra ogni cittadino ed azienda e la banca centrale stessa! La banca centrale potrebbe coincidere, di fatto, con il principale sistema di pagamento. 
Non è utopia, come si potrebbe pensare, sono progetti concreti sui quali da tempo le più grandi organizzazioni internazionali stanno riflettendo e testando. 
A novembre dello scorso anno il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato un’interessantissima ricerca sul tema le cui conclusioni, in sintesi sono le seguenti: “La digitalizzazione sta rimodellando l'attività economica, riducendo il ruolo del denaro e stimolando nuove forme digitali di denaro. Le banche centrali hanno ponderato molto se e come adottarla. Una possibilità sarebbe la moneta digitale della banca centrale (CBDC) - una forma digitale ampiamente diffusa di moneta che potrebbe avere corso legale.” La ricerca esamina decine di studi pilota sulla moneta digitale delle banche centrali. 
Citiamo solo due esempi, fra i molti:
- Sul sito della Banca d’Inghilterra sono riportati questi studi. La banca d’Inghilterra scrive che non hanno in programma di realizzarlo, ma stanno studiando la materia del 2015.
- Presso la Banca centrale del Canada sono stati pubblicati i seguenti studi. La banca dichiara di seguire molto da vicino gli sviluppi della tecnologia in questo settore ed è anche un finanziatore del “Blockchain Research Institute” .

Le possibili implicazioni
Sul lato delle preoccupazioni, il problema principale consiste nella distruzione di una fonte importante di profitti del sistema finanziario. 
Il fatto, però, è che oggi abbiamo la tecnologia per far costare le transazioni monetarie meno di un decimo di quello che oggi costano e quindi le banche sono attaccate ad una fonte di reddito che inevitabilmente verrà prosciugata. Se non saranno le banche centrali a farlo, saranno le aziende tecnologiche, ma è solo questione di tempo. 
I privati però potrebbero utilizzare gli enormi dati che derivano dalle transazioni per scopi che potrebbero essere in contrasto con l’interesse pubblico. 
Le banche centrali potrebbero sviluppare modelli di moneta digitale pubblica che sia anche rispettosa della privacy. 
Su questo sito, nel 2012, quando ancora il tema della blockchain non era così all’ordine del giorno come oggi, scrivemmo un articolo sulla moneta elettronica pubblica. Ricordo che ricevemmo diverse critiche per quelle posizioni, anche perché nell’immaginario collettivo - all’epoca - il concetto di moneta elettronica coincideva con le carte di credito. 
Se tutto il sistema dei pagamenti aventi corso legale fosse direttamente controllato dalle banche centrali, almeno in linea teorica, potremmo avere strumenti enormemente più efficaci per coniugare gli obiettivi di stabilità del sistema economico/finanziario, della stabilità dei prezzi e della piena occupazione. 
Una moneta digitale pubblica (emessa direttamente dalle banche centrali) potrebbe avere effetti molto positivi anche sul fronte dell’evasione fiscale e della criminalità. 
E’ evidente che vi siano anche rischi rilevanti in questa evoluzione. Il potere delle banche centrali è già enorme ed il controllo diretto sulla grande maggioranza delle transazioni monetarie lo aumenterebbe ancor di più. Sarebbe sempre più importante che la popolazione fosse interessata ai temi dell’emissione della moneta, almeno quanto s’interessa sui temi dell’immigrazione o della salute pubblica.
Purtroppo è di gran lunga più probabile che questo non accada: decisioni così rilevanti verranno prese in una sostanziale assenza di dibattito pubblico. 
 
 
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