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A quando il recepimento della Direttiva 2004/39/CE?
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Editoriale 
28 giugno 2006 0:00
 
Il 30 Aprile 2004 e' stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la Direttiva Comunitaria 2004/39/CE conosciuta anche come MiFID (Market in Finacial Instruments Directive). Tale direttiva in parte integra ed in parte modifica la precedente direttiva comunitaria 93/22/CEE del 10 Maggio 1993 che ha dato origine al Decreto Eurosim del 1996, prima, ed all'attuale Testo Unico della Finanza, decreto legislativo n. 58 del 1998, poi.
Nella direttiva vi e' scritto, all'articolo 70, che gli stati membri devono recepire nel proprio ordinamento, attraverso le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie, i principi della nuova direttiva entro 24 mesi dall'entrata in vigore della stessa (ovvero dal 30 Aprile 2004).
Da circa due mesi, quindi, l'Italia - come al solito, purtroppo - e' sanzionabile per il mancato recepimento, nei tempi previsti, di una normativa comunitaria.
L'ultimo anno di campagna elettorale permanente e' stata certamente una causa di questo mancato recepimento, ma la cosa che lascia stupefatti e' che non si levi alcuna voce dal mondo politico che sollevi la questione.

La nuova direttiva comunitaria e' importante per i risparmiatori italiani perche' eleva gli standard di protezione contro i comportamenti scorretti degli operatori del sistema finanziario.
Fra le novita' rilevanti troviamo l'introduzione del concetto di consulenza finanziaria indipendente distinguendolo nettamente dall'"agente collegato" (in pratica il nostro "promotore finanziario") che si limita a promuovere i servizi dell'azienda per cui ha il mandato ed a prestare la consulenza strumentale alla conclusione di detti affari.
Con la nuova direttiva la "consulenza in materia di investimenti" da servizio "accessorio" diventa servizio d'investimento a tutti gli effetti. Cio' significa che per effettuarlo sara' necessaria una specifica autorizzazione da parte dell'autorita' di vigilanza ed il soddisfacimento di determinati requisiti e standard di comportamento.

Il modo con il quale questa direttiva sara' recepita in Italia determiniera' l'efficacia dei principi generali espressi nella stessa.
Per il momento, ci preoccupa -e non poco- che invece di dibattere sugli strumenti piu' idonei per recepire al meglio questa direttiva a tutela dei risparmiatori, si sia immersi nel piu' assordante silenzio.
 
 
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