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Risparmio tradito: la vera difesa sarebbe l'informazione, ma quanti hanno voglia di informarsi?
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Editoriale 
21 settembre 2005 0:00
 
Si sa niente di Parmalat? Arrivano i rimborsi Cirio? Come andra' a finire per chi ha rifiutato la proposta dell'Argentina?
Questa sono le domande piu' frequenti che ci arrivano ormai da tempo.
Questo sito nacque, diversi anni or sono, per cercare di dare informazioni ai risparmiatori affinche' evitassero di compiere investimenti avventati cadendo nelle numerose trappole che i venditori del sistema finanziario italiano (dipendenti di banca e promotori finanziari) pongono in abbondanza.
Con lo scoppiare dei casi cosi' detti di "risparmio tradito" (MyWay/4You, Argentina, Cirio, Parmalat, solo per citarne alcuni) abbiamo cercato di informare, il piu' possibile oggettivamente, anche i risparmiatori coinvolti in queste vicende e, in alcuni casi, abbiamo cercato di dare concretamente loro una mano.
L'esperienza di questi anni ha rafforzato la nostra convinzione iniziale: una volta caduti nella trappola, la tutela legale e' una strada (giusta da perseguire, ma) molto difficile.
Fino ad oggi, tutti i casi legali seguiti dagli avvocati che collaborano con noi sono andati a buon fine. Ma questo non solo perche' abbiamo deciso di collaborare con professionisti specializzati nella materia, ma anche - e forse soprattutto - perche' su 100 risparmiatori che ci sottopongono il loro caso, sono pochi quelli a cui consigliamo di adire le vie legali.
Questo non perche' riteniamo che non siano stati ingannati al pari di tutti gli altri, ma semplicemente perche' riteniamo che dalle carte la Banca potra' agevolmente dimostrare magari che il cliente aveva un profilo di rischio adeguato e/o che gli aveva fornito tutte le informazioni. Purtroppo, sovente, fra i "firmi qui, firmi qui e qui." ci scappa anche qualche firma che poi puo' creare grossi problemi in sede legale.
L'esperienza che i risparmiatori dovrebbero trarre dai casi di risparmio tradito e' quella di una maggiore cautela prima di effettuare gli investimenti al fine di evitare di trovarsi dopo a tentare di recuperare le perdite.
Su questo fronte, francamente, siamo un po' sconsolati.
Continuano ad arrivarci domande del tipo "ho fatto questo investimento, che ne pensate?", invece di "vorrei fare questo investimento, che ne pensate?" L'impressione, da questo osservatorio, e' che passata la bufera, piano piano anche i risparmiatori stanno tornando alle vecchie abitudini. La maggiorparte, purtroppo, e' destinata a continuare a prendere fregature. Speriamo solo di contribuire ad elevare la cultura finanziaria di un piccolissima minoranza che, prima di investire, decide di capirci qualcosa.
 
 
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