Per il momento sembra essere passata in stand-by l'idea di Tremonti di inasprire l'imposizione fiscale per banche, assicurazioni e petrolieri.
Secondo le ultime voci, se ne dovrebbe riparlare fra un mese.
In un primo momento, l'idea di inasprire la pressione fiscale sulle banche puo' apparire molto soddisfacente, ma a ben guardare i destinatari ultimi di questo provvedimento saranno in prima battuta gli azionisti (quindi anche i piccoli risparmiatori) e, piu' a lungo termine, i clienti.
Le banche, purtroppo, hanno mille modi per "tosare" i clienti ogni volta che qualcosa non funziona nei loro conti.
E' su questo meccanismo che il Governo dovrebbe agire.
Il provvedimento annunciato da Tremonti sembra ispirato da un'idea dirigista che e' l'esatto opposto di cio' che servirebbe nel mercato del credito e della finanza.
Servirebbero provvedimenti per stimolare una reale concorrenza nel settore bancario (e finanziario in genere) ed una volta varati questi provvedimenti servirebbe la forza di farli applicare.
Speriamo che - come sostiene qualcuno - la mossa di Tremonti sia stata solo una minaccia per ammorbidire le banche sul fronte della rinegoziazione dei mutui a tasso variabile.