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TFR: visti gli esiti, vogliamo continuare con le ingiustizie?
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Editoriale 
4 luglio 2007 0:00
 
Il 60% dei lavoratori italiani ha scelto di mantenere il TFR con le regole attuali.
Quasi il 10% dei lavoratori, invece, non ha scelto proprio niente ed il loro TFR confluira' nei fondi pensioni (o nel FondoInps). Circa il 30% dei lavoratori, invece, ha scelto dei fondi pensione.
. Questo, in estrema sintesi, il risultato della riforma voluta prima dal governo di centro-destra e poi "accelerata" dall'attuale governo di centro-sinistra.
Circa un miliardo e mezzo di TFR dei lavoratori italiani confluira' nel sistema dei fondi pensione attraverso il gioco del silenzio-assenso. Gia' questo ci sembra una cosa piuttosto grave, ma ormai la frittata e' fatta.
Questi risultati, pero', ci dicono che la maggioranza dei lavoratori non si fida dei fondi pensione (e non possiamo certo dargli tutti i torti).
I lavoratori che non vogliono affidare il proprio TFR ai gestori, si vedono discriminati rispetto ai loro colleghi che fanno lo stesso lavoro e che possono usufruire di una componente (per quanto modesta) della retribuzione aggiuntiva per il solo fatto di aver fatto una scelta diversa.
Francamente, crediamo che questo meccanismo sia ingiusto e che vada eliminato quanto prima!
I lavoratori che hanno scelto di mantenere il TFR in azienda (che fra l'altro sono la maggioranza) devono avere gli stessi diritti e la stessa retribuzione dei lavoratori che hanno scelto i fondi pensione.
Ad oggi non e' cosi' e per questo sara' necessario iniziare una battaglia per l'introduzione in Italia dei Conti Individuali Pensionistici. Tutti i lavoratori italiani dovranno avere un Conto Individuale Pensionistico attraverso il quale il lavoratore decidera' se investire il proprio denaro nell'azienda (attraverso il TFR con un rendimento fisso, stabilito dalla legge e garantito dallo Stato), oppure se investire il proprio salario differito in forme di risparmio gestito (fondi pensione) o singoli titoli.
. In tutti e tre i casi, se il lavoratore decide di destinare al Conto Individuale Pensionistico un proprio contributo volontario deve ricevere il contributo del datore di lavoro a prescindere dalla scelta di investimento effettuata.
La battaglia, come spesso accade a quelle promosse da noi, sara' durissima, ma crediamo che valga la pena di essere combattuta
 
 
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