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Il ruolo della banca nelle Cirio
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Lettera 
7 dicembre 2002 0:00
 
Spett. le Aduc, Faccio parte anch'io di quella schiera di risparmiatori ansiosi per le sorti della Cirio. Ho acquistato delle obbligazioni Cirio con scadenza 21/12/05 e, nell'attesa dello sblocco della situazione, mi sono recata in banca non solo per aggiornarmi, ma anche per far loro presente che, al momento dell'acquisto non mi era stato consegnato nessun foglio esplicativo riguardante l'obbligazione, ma semplicemente un foglio di "conferma d'ordine" rilasciato dalla Banca. L'impiegato della banca Cassa di Risparmio di Savigliano, mi ha detto che, proprio su questo argomento, hanno ricevuto una lettera dalla Banca d'Italia, nella quale si dice che per queste obbligazioni la banca non era tenuta a rilasciare fogli esplicativi al momento dell'acquisto. Ho chiesto:
1) come mai mi erano state proposte queste obbligazioni
2) perche' al momento dell'acquisto non mi erano stati evidenziati i pro e i contro, stava a me decidere se volevo correre dei rischi. In sostanza, vado in banca per avere una consulenza che in effetti non si ha. Risposta: borbottio inconcludente. Posso fare altro per tutelarmi? C'e' qualche azione in corso?. Grazie per l'attenzione.

Risposta:
e' sconfortante ma, nell'ultimo caso, l'impiegato di banca le ha detto la pura verita'.
E' necessario fare una serie di distinguo.
Una cosa e' il servizio di negoziazione dei titoli quotati ed una cosa e' il serivizio di collocamento di strumenti finanziari non ancora quotati.
L'acquisto di una obligazione (cosi' come qualsiasi altro titolo) quotata non comporta la consegna di nessun foglio illustrativo.
Se desidera acquistare le azioni Fiat, oppure le obbligazioni della General Electric, oppure un titolo di stato o qualsiasi altro titolo, la banca si comporta come una mera esecutrice.
Tutto quello che deve dirle e' se ha eseguito l'ordine e con quali modalita'.
In teoria la legge prevederebbe il controllo della congruita' dell'operazione con il suo profilo di rischio, ma le banche aggirano questo controllo facendo firmare ai propri clienti una dichiarazione con la quale il cliente stesso dice di non voler fornire indicazioni circa il proprio profilo di rischio e quindi le banche si liberano da questo impiccio.
Diverso e' il caso nel quale la banca propone uno strumento finanziariario che non e' quotato. In questo caso sarebbe obbligata a consegnare un prospetto informativo.
L'unica cosa che puo' fare per tutelarsi e' di conoscere i suoi diritti e la realta' delle cose.
La prima realta' che deve aver ben presente e' che le banche non sono un'istituzione che cura il bene pubblico o dei propri clienti, ma semplicemente un'azienda nata per fare profitto.
Lei dice di andare "in banca per avere una consulenza che in effetti non si ha". L'errore consiste proprio nel credere di avere una consulenza in banca. La banca fa una "consulenza" (se proprio la vogliamo chiamare cosi') strumentale alla vendita dei propri prodotti. E' come chiedere all'oste se il vino e' buono. Certo che e' buono! E' buooooonissimo!
La vera consulenza e' quella prestata nell'esclusivo interesse del cliente, in totale assenza di conflitto di interessi, e per questa consulenza si paga. Come si paga il commercialista, l'avvocato ed il medico.
Per quanto concerne le azioni legali nei confronti delle banche, puo' leggere l'articolo che abbiamo appositamente pubblicato sul sito.
clicca qui I margini per ottenere qualcosa concretamente sono ridottissimi, perche' le banche si tutelano in tutti i modi facendo firmare clausole (che i clienti non leggono mai) che le mettono al riparo da qualsiasi azione legale. In sostanza e' possibile denunciare la banca avendo qualche speranza di vincere solo se l'impiegato ha commesso qualche errore formale, dimenticandosi di mettere qualche crocetta o di consegnare qualche foglio previsto dalla procedura creata proprio per mettere al riparo la banca da qualsiasi azione legale.
 
 
 
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