Il software in uso agli sportelli BancoPosta consente soltanto per poche tipologie di operazioni l'archiviazione dei dati raccolti ai fini dell'adeguata verifica del soggetto. Ciò comporta che quasi sempre occorre chiedere un documento di identità ed il codice fiscale, fotocopiarli se necessario, ed immettere manualmente i dati nel sistema. Tutto questo anche se il cliente è già stato censito in passato.
Un'enorme perdita di tempo per i clienti e per i lavoratori delle Poste. Chissà pure se la Banca d'Italia non abbia qualcosa di dire in merito all'osservanza del Decreto Legislativo 231/2007.