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Caso WorldCom e Parmalat. La differenza fra la giustizia italiana e quella oltreoceano
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Editoriale 
7 settembre 2004 0:00
 
E' impressionante notare la differenza fra il sistema giudiziario italiano e quello statunitense nei famosi casi di risparmio tradito. Prendiamo due casi per certi aspetti simili: WorldCom e Parmalat.
Nell'agosto del 2002 Scott Sullivan, David Myers e Buford Yates, Jr., tre dirigenti di WorldCom, vengono arrestati per frodi finanziarie.
Sempre nell'agosto del 2002 il giudice Denise Cote unifica tutte le azioni collettive avviate in un'unica class action attraverso la quale tutti gli investitori di tutto il mondo, senza anticipare un centesimo, possono partecipare ad un'azione legale estremamente incisiva che ha dato i primi frutti proprio in queste settimane.
Questa azione legale, infatti, ha portato al primo maxi-accordo stragiudiziale con CitiGroup che prevede l'esborso da parte della banca della stratosferica cifra di 2,95 miliardi di dollari (per capirci, circa 6 mila miliardi di vecchie lire!). L'azione legale prosegue con altri convenuti (fra i quali le principali banche americane) ma nel frattempo questi soldi inizieranno ad essere gia' spartiti fra tutti gli investitori in titoli WorldCom sparsi in tutto il mondo. Si calcola che questo primo risarcimento sia sufficiente per coprire circa il 10% del danno (nel caso in cui tutti lo richiedano). Dopo circa 2 anni, insomma, arrivano in primi soldi. (Per i possessori di titoli WorldCom, e' possibile avere maggiori informazioni su come ottenere il parziale rimborso a questo indirizzo: clicca qui ).

Veniamo all'Italia ed al caso Parmalat. E' passato quasi un anno ed il 5 Ottobre prossimo dovrebbe esserci la prima udienza di quello che si preannuncia un lunghissimo processo penale che presumibilmente durera' anni. Sembra che non sappiano perfino dove fare questa udienza per mancanza di spazio visto l'enorme numero di persone coinvolte. Quando si dice, cominciamo bene...
In Italia non esiste un procedimento come la class action americana, e per questo che ci siamo attivati affinche' partisse immediatamente negli Stati Uniti questo procedimento e ad oggi, le uniche, concrete, speranze di recupero arrivano dagli Stati Uniti. (Per maggiori informazioni sulla class action si puo' leggere qui: clicca qui).
La maggiorparte delle associazioni di consumatori, nel nostro Paese, si e' affrettata a fare tavoli di conciliazione con le banche per "valutare caso per caso", tavoli che rappresentano un vero e proprio business per queste associazioni dal momento che le banche le pagano lautamente per parteciparvi (si veda:clicca qui).
In questo clima i politici hanno pensato bene di approvare alla Camera (per fortuna dovra' ancora essere approvato in Senato e speriamo che venga modificato) un provvedimento che affiderebbe a queste stesse associazioni il potere di fare una sorta di "azione collettiva" all'italiana (non chiamiamola class action, per carita') che servira' a fornire maggiori poteri e maggiori soldi alle associazioni e non ai singoli cittadini.
Le "class action" vere, quelle cioe' statunitensi, possono essere avviate da chiunque ne abbia motivo e il giudice decide circa i soggetti che, nel caso specifico, possono meglio rappresentare la classe in base a vari criteri come l'entita' del danno subito e l'assenza di caratteristiche ostative come eventuali conflitti di interessi.
In Italia si vuole dare questo potere solo alle associazioni "di Stato" quelle cioe' che fanno parte del CNCU (organismo presieduto dal ministero delle Attivita' Produttive) e che sono in massima parte finanziate dallo Stato.
Cosi' vanno le cose in questo disgraziato Paese. Per fortuna nel caso Parmalat c'erano le condizioni per tentare di ottenere giustizia dagli Stati Uniti (con tutte le difficolta' che questo comporta, si veda, ad esempio, la compilazione dei moduli in lingua inglese), ma perche' in tutte quei casi dove questo non e' possibile (si veda ad esempio il caso MyWay-4You) gli italiani, oltre ad essere beffati dal sistema finanziario devono essere penalizzanti anche da quello giudiziario?
 
 
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