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Crescita senza abbandonare il rigore: una soluzione radicale
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Editoriale di Alessandro Pedone
9 maggio 2012 15:41
 
Il problema dei problemi che sta affrontando l'Europa è come dare una forte spinta alla crescita economica senza allentare il rigore che deve portare a diminuire lo stock di debito pubblico.
Una soluzione esiste, ma (come per la proposta che abbiamo fatto per la riforma del sistema fiscale:  “Una riforma radicale del fisco”) è troppo radicale per poter essere presa in considerazione dalla politica.
La soluzione, che naturalmente andrebbe concordata a livello europeo, è quella di consentire alle nazioni che lo desiderano di affiancare all'Euro un sistema di pagamento alternativo basato su una moneta decrementale elettronica.
Vediamo, in maniera estremamente semplificata, come potrebbe funzionare.
In primo luogo si dovrebbe emanare una legge che istituisce un sistema di pagamento elettronico, gestito dallo Stato, basato su una moneta esclusivamente elettronica e decrementale. Ciò significa creare una infrastruttura pubblica per la gestione dei pagamenti effettuati con questa moneta elettronica. Ogni cittadino dovrebbe essere dotato di un portafoglio elettronico. Un modello base di tale portafoglio elettronico dovrebbe essere messo a disposizione gratuitamente dallo Stato (vedremo poi l'aspetto delle risorse da reperire).
Naturalmente, la legge darebbe valore legale ai pagamenti effettuati attraverso questa moneta. Tutti i prezzi continuerebbero ad essere espressi in Euro, ma potrebbero essere saldati indifferentemente in Euro o nella nuova moneta.
La nuova moneta dovrebbe essere decrementale. Ciò significa che ogni giorno dovrebbe perdere un po' del suo valore e quindi sarebbe conveniente spenderla. Una ipotesi potrebbe essere quella di fargli perdere 0,35 millesimi del suo valore al giorno, pari a circa il 12% annuo. Il fatto che la moneta sia decrementale è l'aspetto centrale di tutta la soluzione.
Una moneta decrementale non crea problemi di debito pubblico perché si estingue da sola nel tempo. Al tasso decrementale sopra indicato, dopo circa 5 anni e mezzo, la metà della moneta emessa non sarebbe più in circolazione.
Dopo l'istituzione della moneta elettronica decrementale, lo Stato potrebbe pagare una quota consistente dei suoi impegni interni (quindi stipendi, pensioni, ecc.) con la nuova moneta decrementale. Diciamo, per iniziare, che un 50% degli stipendi e pensioni verrebbero pagati in Euro e l'altro 50% verrebbero pagati nella nuova moneta decrementale. Questo ridurrebbe drasticamente il fabbisogno in Euro dello Stato, nell'ordine di centinaia di miliardi e immetterebbe nel sistema economico nuova liquidità che avrebbe un tasso di circolazione molto più alto dell'Euro e quindi in grado di stimolare molto di più l'economia.
La nuova moneta sarebbe esclusivamente elettronica e ciò favorirebbe notevolmente la lotta all'evasione. Chiunque disponga di questa moneta avrebbe un notevole incentivo a pagare con questa moneta e non con gli Euro che sarebbero una moneta da preferire per l'accumulo del denaro e non per il suo utilizzo.
La doppia moneta richiede la gestione da parte della Banca Centrale Nazionale (BCN, per l'Italia, la Banca d'Italia) del cambio, che non dovrebbe essere libero e potrebbe non essere paritetico. Ad esempio gli euro potrebbero essere convertiti nella nuova moneta ad un tasso favorevole pari a 1,05, mentre la nuova moneta potrebbe essere convertita in euro ad un tasso sfavorevole pari a 0,9. Così ogni 100 euro si otterrebbero 105 nella nuova moneta ed ogni 100 della nuova moneta si otterrebbero 90 euro.
La gestione del cambio da parte della BCN dovrebbe essere una delle leve della politica monetaria volta a controllare l'inflazione ed a favorire la crescita economica.
La moneta decrementale è stata teorizzata in maniera piuttosto approfondita dall'economista Silvio Gesell (come ho scritto nell'articolo: “La radice dei problemi economici-finanziari” ) e in alcune realtà locali è stata sperimentata con grande successo (come ho scritto nell'articolo, oggi più attuale di ieri: “Da tragedia greca ad esempio per il mondo” ). Si tratta di rivoluzionare completamente il paradigma economico moderno, passando da una economia di mercato capitalista ad una economia di mercato non capitalistica.
Il tasso d'interesse negativo è un concetto economico totalmente rivoluzionario che purtroppo, nell'attuale contesto culturale, rimarrà una utopia.
 
 
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