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Portugal Telecom – Oi Brasil: ennesimo esempio di un sistema bancario inadeguato
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Editoriale di Giuseppe D'Orta
21 febbraio 2018 12:11
 
  Le ultime settimane hanno costituito una vera prova di resistenza per Aduc, nello specifico per i collaboratori del canale Investire Informati che è stato "preso d'assalto" da centinaia di persone.

E' accaduto che soltanto a ridosso della scadenza le banche hanno avvisato i possessori di obbligazioni Portugal Telecom e Oi Brasil dell'opportunità di presentare istanza di individualizzazione del credito nell'ambito della procedura di concordato in corso.
 

Anzi, la quasi totalità degli istituti si è mossa soltanto dopo che i clienti hanno iniziato a richiedere informazioni e dopo che è apparso il primo articolo dell'Aduc sull'argomento. Costituiscono un'eccezione positiva il Credito Emiliano e, in seguito, anche Webank.
 

Al di là delle eccezioni, il sistema bancario ha dato ancora una volta prova di essere inadeguato dal punto di vista organizzativo. Eppure, il trustee (rappresentante) di ogni prestito aveva attorno alla metà di gennaio avvisato mediante i sistemi di gestione accentrata dei titoli (clearing).

Soltanto una volta esploso il caso le banche hanno precipitosamente cercato di porre rimedio alla situazione, inviando comunicazioni alla clientela.

Alcuni racconti ci hanno particolarmente colpiti.
Una cliente Unicredit è stata avvisata, dopo l'apparizione del nostro comunicato, con una telefonata registrata dall'istituto.
Al contrario, ad un cliente che inviava mail a Intesa Sanpaolo è stato risposto telefonicamente specificando che non gli avrebbero mai inviato alcunché per iscritto. In effetti, i pizzini sono parecchio pericolosi, però non hanno tenuto conto che il cliente può registrare...per il futuro, suggeriamo ad Intesa Sanpaolo i segnali di fumo.
In non pochi casi, inoltre, è stato un dipendente oppure un consulente ad avvisare l'ufficio titoli della banca di cosa stesse accadendo, spiegando perfino i vari passaggi della procedura dopo essersi informato per conto proprio.
Siamo stati infatti tempestati di richieste non solo da parte di obbligazionisti, ma anche di dipendenti e consulenti i quali si sono ritrovati completamente abbandonati nel reggere l'urto della clientela in fibrillazione.

Tutto ciò conferma la totale inadeguatezza organizzativa del sistema bancario italiano non solo nei confronti dei clienti ma anche in quelli dei propri stessi lavoratori.

La vicenda ricorda assai da vicino ciò che accadde nell'estate del 2011 con i bond Bank of Ireland, per i quali erano state nel tempo effettuate tre offerte di scambio di cui le banche non avevano avvertito i clienti perché il documento originale escludeva espressamente l'Italia. La Consob, e in seguito non pochi tribunali, hanno sancito la responsabilità degli istituti per la mancata informativa alla clientela.

Anche stavolta si giustificheranno affermando che la legge non obbligava ad informare (ma allora perché registrare la telefonata o, al contrario, non mettere niente per iscritto?), di aver agito solo per favorire i clienti che erano comunque tenuti a muoversi per conto proprio, ed altro ancora.

A differenza di sette anni fa, stavolta è possibile evitare il Tribunale ed anche il tentativo obbligatorio di conciliazione, per non parlare degli immancabili "tavoli coi consumatori" che di sicuro arriveranno, rivolgendosi all'Arbitro per le Controversie Finanziarie presso la Consob. Ed è ciò che Aduc inizierà ora a fare, supportando tutti i clienti interessati.

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L'immagine rappresenta la bandiera del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve nato nel 1815 ed esistito formalmente fino al 1825 sebbene l'indipendenza del Brasile sia stata raggiunta nel 1822.

 
 
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