
Poste Italiane ha annunciato il solito "tavolo permanente" con
le solite associazioni di consumatori. Stavolta il nome è
"Cantiere Consumatori", nome nuovo per iniziative vecchie ed inutili.
"Il Cantiere consumatori prenderà visione in anteprima delle nuove offerte di Poste Italiane ed esaminerà i principali dati sulla qualità e sull'andamento dei reclami; curerà inoltre la realizzazione di moduli formativi per il personale degli uffici postali, organizzerà incontri sul territorio, elaborerà indagini per migliorare i servizi e potrà realizzare campagne informative e guide su specifici servizi e prodotti di particolare complessità".
Come sempre,
l'iniziativa è solo di facciata mentre la sostanza delle cose resta immutata. Rimanendo in tema di "cantiere", infatti, vorremmo domandare al capomastro-Poste Italiane e ai muratori-associazioni di consumatori che usano termini al
futuro, che fine hanno fatto le
mille questioni del passato ancora irrisolte.
Ad esempio, vorremmo sapere perché il
Paccocelere3 continua a mantenere il numero 3 nonostante il termine di consegna sia ora di 4 giorni.
Ad esempio, vorremmo sapere se è stato fatto qualcosa per
migliorare le procedure di successione dei rapporti intrattenuti presso Poste Italiane, procedure ai limiti dell'impossibile per le successioni.
Ad esempio, vorremmo sapere che fine ha fatto
la promessa di Poste Italiane a Il Sole 24Ore di pagare immediatamente il corretto importo dei buoni postali con timbro errato senza costringere il beneficiario a ricorrere all'Arbitro Bancario o al Tribunale.
Ad esempio, vorremmo sapere cosa è stato fatto contro certi
metodi di vendita che sembrano barzellette.
Ci fermiamo qui solo perché sappiamo che non arriverà risposta ad alcuna domanda.
Ma loro nel frattempo fanno il "cantiere coi consumatori" parlando al futuro. Futuro che, manco a dirlo, sarà uguale al presente e al passato.
Ma "approvato dai consumatori" (non da Aduc).
E vissero tutti felici e contenti.
Capomastro e muratori.
Tutti felici, tranne i clienti.